“Liberi tutti!”

Redazione Web

“Liberi tutti!”
Produzione teatrale originale

Rimini, 20 agosto 2022 – L’uomo, l’enigma del dramma del mondo, e finale con sorpresa. “Liberi tutti!” (The Surprise), opera teatrale di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), pubbli-cata postuma nel 1952, ha inaugurato davanti alla gremita platea del Teatro Galli la serie degli eventi di spettacolo della XLIII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli.
Preceduta dal saluto di Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS, e di Jamil Sadegholvaad, che ha ricordato il legame sempre più saldo della città con il la manifestazione, è andata in scena questa produzione teatrale originale del Mee-ting, con drammaturgia del regista Otello Cenci e di Giampiero Pizzol e la consulenza letteraria di Annalisa Teggi, curatrice della versione italiana del testo e profonda conoscitrice dello scrit-tore, e del G. K. Chesterton Institute for Faith & Culture.
Molti gli applausi per gli interpreti Francesca Airaudo, Laura Amodeo, Luca Di Martino, Enzo Giraldo, Valerio Persili, Sofia Romano. Scene di Emanuele D’Antonio, coordinamento musicale di Marco Mantovani, luci di Nevio Cavina, costumi di Sonia Cammarata.
Un’apertura quanto mai appropriata, ha sottolineato Scholz, per questo Meeting dedicato alla “passione per l’uomo” nel segno della grande libertà con cui Chesterton affrontò, con il suo tipico piglio arguto e sorprendente, i temi del libero arbitrio, della felicità umana e del teatro nel teatro. In particolare, nell’opera è sviscerato il rapporto di dipendenza e autonomia che si sviluppa tra un autore e i suoi personaggi: Chesterton confidò ad un amico, mentre stava scri-vendo “La sorpresa”, che era intenzionato a «superare Pirandello», facendo riferimento a “Sei personaggi in cerca d’autore”, dove è trattato lo stesso tema.
«C’è un aforisma», ha spiegato Annalisa Teggi, «che ben dichiara la sfida che Chesterton pro-pose all’uomo del Novecento e continua a proporre a noi: “Se guardi una cosa per 99 volte, puoi stare perfettamente tranquillo. Se la guardi per la 100 volte, corri il rischio di vederla per la prima volta”. L’ovvio, l’abitudine sono i nostri peggiori nemici. L’unico modo per rendersi conto delle meraviglie a portata di mano, intuì Chesterton, è il paradosso o la sorpresa: capo-volgere la vista delle solite cose al punto da mostrarne lo straordinario che contengono e l’unico modo per svegliare l’attenzione dell’umanità sul vero portento che è la sua natura li-bera è quello di mostrargliela per la centesima volta attraverso un punto di vista così insolito, ma così vero, come se fosse la prima volta».
Un dramma, quindi, intriso di “passione per l‘uomo”?
«La passione per l’uomo di Chesterton non fu un generico altruismo. Trovò Dio in fondo alla disperazione e da allora in poi la sua voce gridò in mille modi che l’umanità è un “noi”, e non “gli altri”, e che ci si deve custodire a vicenda dalla tentazione della disperazione. La frase da lui usata in uno dei suoi articoli giornalistici, “per noi finirà col botto”, è una perfetta sintesi della sua passione per l’uomo».
(M.T.)

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