Leggendo la Bibbia con Joseph Weiler

Redazione Web

Leggendo la Bibbia con Joseph Weiler
Potere e politica

Rimini, 23 agosto 2022 – Incontro ormai abituale e attesissimo dal popolo del Meeting, quel-lo in cui Joseph Weiler, protagonista fisso a Rimini. L’University professor alla NYU Law School e senior fellow al Center for European Studies di Harvard, stimolato da Stefano Alberto, docente di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ogni anno illustra passi della Bibbia con profondità e arguzia.
Il tema di questa edizione ha un inatteso, stringente rimando all’attualità di queste settimane di campagna elettorale: “Leggendo la Bibbia con Joseph Weiler: potere e politica? Dimen-ticate Machiavelli, c’è già tutto in Samuele”.
Stefano Alberto inquadra la vicenda biblica di Saul e Davide narrata nel Libro di Samuele: dopo il periodo dei giudici, la vita delle dodici tribù d’Israele è messa a repentaglio dai nemici vicini e il popolo reclama un Re in terra, sovvertendo quindi la tradizione fino allora vigente che dava il titolo reale solo a Dio.
Da qui si dipana l’approfondimento di Weiler, che si inoltra nelle vicende di Saul, il primo Re, e Davide, il suo successore, sottolineandone la lettura politica nelle iniziative dei due personaggi. Vengono così alla luce aspetti anche triviali del comportamento dei due Re: il primo, messo in crisi dalla crescita “politica” di Davide – nuovo unto dal Signore –, vuole ucciderlo e lo costringe alla fuga perché minaccioso per il proprio potere; il secondo abilissimo nel crearsi prima il consenso presso il sovrano anche sposandone la figlia e poi del popolo, così da es-sere pronto a prendere il potere che, dopo vicissitudini «degne di una serie Netflix» – rileva Weiler –, finalmente ottiene.
Ma a quel punto accade l’evento chiave: l’innamoramento adultero di Davide per Betsabea, con morte del di lei marito, che Weiler racconta coadiuvato dalla lettura passo dopo passo del testo biblico fatta da Stefano Alberto.
Ne esce un’immagine di Davide tutt’altro che lusinghiera: in un colpo solo infrange il sesto, settimo e decimo comandamento per soddisfare la sua concupiscenza e per proteggere il suo potere. Eppure Dio non lo danna privandolo del suo titolo di Re o della sua vita, come invece successo a Saul. Perchè? Il motivo è nella sua ultima e intima fedeltà al Signore: Davide è l’unico Re d’Israele che non tradisce Dio, idolatrando altri idoli. Anzi, al di là della sua condotta morale, è intimamente in dialogo continuo con Dio.
Commenta Alberto: «Ogni anno, nelle vicende storiche anche più crude raccontate dalla Bibbia, con tutta la contraddizione dell’uomo così grande e misero, Weiler illumina una cosa comune al nostro cammino: la fedeltà di Dio a questo Uomo, la sua Passione per l’Uomo. Non come dovrebbe essere, ma così com’è. E questa fedeltà Sua rende possibile l’avventura di ogni giorno: diventare noi stessi e aiutarci a camminare verso il destino, come dice Giussani».

La conclusione è ancora di Weiler, che regala alla platea dell’incontro l’ascolto della sua ver-sione di “Hallelujah” di Leonard Cohen, dedicata proprio alla vicenda di Davide e Betsabea. Ma, mentre Cohen edulcorava la vicenda facendo passare Davide per vittima, Weiler restituisce la verità alla storia, dando a Betsabea il ruolo di passiva preda del suo Re.
(G.F.)

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