La terra dove è nata la velocità. La Motor Valley

Redazione Web

La terra dove è nata la velocità. La Motor Valley
Un’eccellenza italiana che tutti ci invidiano

Rimini, 25 agosto 2022 – L’Emilia Romagna è famosa in tutto il mondo tra gli appassionati di corse e motori. In nessun altro territorio è possibile trovare una tale concentrazione di case automobilistiche e motociclistiche, autodromi, musei e collezionisti. Da qui nasce il nome Mo-tor Valley.
Federico Aliverti, direttore Rivista Motociclismo e commentatore Sky, nell’introdurre l’incon-tro “La terra dove è nata la velocità. La Motor Valley”, ricorda alcuni dei nomi dei celebri mar-chi automobilistici e motoristici, simbolo dell’eccellenza italiana: Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Maserati, oltre agli autodromi di Misano e Imola.
Interviene, acclamato del pubblico, Enea Bastianini, pilota Team Gresini MotoGp e vincitore del mondiale Moto2 nel 2020. Bastianini parla del percorso complicato per arrivare alle ruote più alte (MotoGP) e racconta di essere stato un campione di tuffi dal trampolino, ma «ho poi preferito le due ruote». Soffermandosi sulle sue caratteristiche e prestazioni dice che «l’ela-sticità acquisita coi tuffi mi aiuta molto a guidare la moto» e «uso poco la moto in allenamento perché abbiamo tantissime gare durante l’anno; prediligo la preparazione sportiva e faccio motocross durante l’inverno». Racconta di non aver accettato l’invio di Valentino Rossi ad entrare nel suo team perché «ho deciso di fare da solo e sono rimasto con Gresini in Moto3 per continuare il percorso intrapreso». «Che rapporto hai col pericolo?» chiede il moderatore ricordando che Bastianini ha recentemente corso una gara di moto GP con una gomma sgonfia e punte di velocità a 360 km/h. Enea, accennando alla sicurezza, ricorda che bisogna distin-guere tra la strada e il circuito, dove è possibile andare ad alta velocità, ma «anche la mia morosa ha paura a salire con me!».
Stefano Bonaccini, presidente Regione Emilia Romagna, dice che «viviamo in una regione che ha il nome di una strada, la millenaria via Emilia, ed è l’unica al mondo che ospita sul circuito di Imola e Misano sia moto GP che la Formula 1. Il cuore della Motor Valley sono le migliaia di piccole imprese che danno lavoro a 90mila persone per fornire i marchi automobilistici e mo-toristici», e ricorda i 29 musei e collezionisti privati. Il presidente della Regione afferma che «ogni emiliano-romagnolo ha esportato il doppio della media italiana per un totale di 30 mi-liardi in un anno. Il GP di Imola costa 25 milioni di euro, cinque finanziati dalla Regione, ma l’indotto è stato di oltre 230 milioni di euro, di cui 80 restano sul territorio di Imola». Rispon-dendo a una domanda sull’impatto del processo di elettrificazione sulla Motor Valley, afferma: «Io non sono preoccupato per le grandi case, ma per i fornitori della componentistica, che, se non accompagnati potrebbero perdere competenze e sparire. Non bisogna mettere in oppo-sizione lavoro e ambiente». Bonaccini ricorda la nascita della Motorvehicle University of Emi-lia-Romagna, dedicata all’automobile, e loda la capacità di lavorare insieme dei suoi corregionali.

Gian Carlo Minardi, una dei principali attori del settore e amico del compianto Ayrton Senna, è presidente dell’Autodromo di Imola e della Commissione Velocità Acisport. A proposito del circuito di Imola dice che «si tratta di una pista non disegnata al computer e di un impianto che non è secondo a nessuno. «Come sono i piloti?», chiede il moderatore. «Con la scuderia Minardi io ho voluto creare una famiglia con 500 dipendenti e centinaia di ingegneri, basan-domi molto sul contatto umano». Per quanto attiene la sostenibilità ambientale Minardi ac-cenna agli «studi in corso per un passaggio alle benzine chimiche meno inquinanti». Conclude parlando di Faenza, la sua città natale: «È l’unico paese al mondo che ha un team GP e F1, perché abbiamo anteposto a tutto la passione per il motor-sport!».
(G.P.)

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