Fuori dalla crisi: l’Italia che va

Press Meeting

Si è tenuto oggi nella sala D2 della fiera di Rimini un inconto dal titolo “Fuori dalla crisi: l’Italia che va”, moderatore Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere. Tripoli ha introdotto l’incontro ricordando alcuni dei fattori che hanno ostacolato la crescita dell’Italia negli ultimi anni: l’emergere di nuovi competitori internazionali molto aggressivi, l’introduzione dell’euro, la carenza di infrastrutture adeguate, l’elevato debito pubblico e l’aumento dei costi per energia e materie prime. In questo contesto, ha domandato, “come è possibile avere successo?”
Il primo a rispondere è stato Alberto Cazziol, amministratore delegato di Etnoteam, società di servizi informatici. La sua azienda ha conosciuto ritmi di crescita costante fino all’avvento di Internet: qui si è lasciata coinvolgere nella bolla delle speculazioni ed è caduta in crisi. Come è stato possibile ripartire? Riscoprendo l’originaria vocazione all’innovazione, rispettando i fondamentali della gestione che con l’avvento di Internet sembrava potessero passare in secondo piano, scommettendo sul valore delle persone, mettendo infine al centro dell’impresa il valore per il cliente.
Claudio Domenicali racconta invece la sfida di Ducati Corse, impresa di cui è amministratore delegato, che con un centinaio di dipendenti concorre con aziende come Honda Racing, colosso da 4 milioni di dollari di utile l’anno. Per Ducati il successo è arrivato dalla capacità di attuare una strategia di focalizzazioone e scegliendo di partecipare solo ad alcuni campionati, e dalla capacità di creare gruppo. Caratteristiche proprie di Ducati, distintive rispetto ad altre imprese italiane sono la serietà e l’affidabilità: “dire una cosa e poi farla”. Conclude parlando dell’innovazione: “essa non è un valore in quanto tale, ma ha un valore se è utile per chi utilizza il prodotto”.
Tiziano Fusar Poli, membro del comitato di tutela del Grana Padano, lancia subito un allarme: il 10% dei generi alimentari venduti negli Stati Uniti ha dei richiami, più o meno autentici all’Italia e all’italianità, ma solo uno su dieci è realmente un prodotto italiano; se in Italia la prevenzione della contraffazione e la protezione dei marchi è più che soddisfacente, altrettanto non si può dire dei paesi esteri. I fattori di crescita del Consorzio Grana Padano sono stati due: da un lato la capacità di utilizzare il latte in eccesso, derivante dall’introduzione nel 1996 delle famose “quote latte”, per la produzione di formaggio; dall’altro la volontà di attenersi a una delle tradizioni più antiche e di maggior successo della storia dell’alimentazione, quale è quella del grana.
Anche per BT-Albacom, come ha raccontato Corrado Sciolla, presente in qualità di amministratore delegato, il successo è arrivato grazie alla capacità di cogliere un’occasione: dopo aver cavalcato con successo l’onda di Internet ed essersi sgonfiata insieme alla sua bolla, si è riorganizzata puntando tutto su affidabilità e innovazione. Questo ha permesso all’azienda di aggiudicarsi l’outsourcing totale dei servizi di telecomunicazione di tutto il gruppo FIAT, sia in Italia che all’estero.
L’esperienza di Renzo Vanetti, amministratore delegato di SIA, ha del paradossale: la sua, infatti, è stata una delle pochissime imprese che è riuscita a fare fortuna grazie alla enorme mole del debito pubblico italiano. Il sistema implementato per la sua gestione ed il suo monitoraggio ha incontrato subito i favori dell’amministrazione italiana, ed è stato poi venduto in decine di altri Paesi. Un momento di svolta nella storia della sua azienda è rappresentato dall’introduzione dell’euro: in quell’istante il mercato di è allargato di colpo e ci si è dovuti confrontare con concorrenti dimensionalmente molto più grandi. La scommessa vincente è stata per SIA entrare nel mercato dei sistemi di pagamento. Vanetti dà un significato particolare alla parola competitività: “partire solo e soltato dalle persone, la differenza viene fatta esclusivamente dai talenti”, e conclude sottolineando ancora la centralità della persona all’interno del processo di crescita: “non esistono imprese innovative, ma persone innovative che riescono a trasformare le imprese e a renderle competitive”.
In rappresentanza di Finmeccanica ha parlato il suo direttore generale Giorgio Zappa. Gli elementi che hanno permesso alla sua impresa di raggiungere risultati di eccellenza sono la capacità di prendere decisioni in maniera rapida, l’elevata affidabilità dei prodotti realizzati e la focalizzazione sulle proprie competenze e capacità, andando semrpre dritti lungo il proprio sentiero senza farsi distrarre da spechietti per allodole. Riferendosi invece al sistema Italia richiama l’attenzione sulla carenza di ingegneri, materia prima fondamentale per la ricerca e la crescita tecnologica di un Paese. In Italia ci sono meno ingegneri che nel resto d’Europa e negli Stati Uniti, ma soprattutto rispetto a paesi emergenti quali India e Cina, e cita uno studioso americano: “Nel nostro paese tra qualche anno ci sarà lo stesso numero di laureati in ingegneria e in scienze motorie: se vogliamo diventare la capitale del massaggio siamo sulla strada giusta”.