Concerto dell’Orchestra Nazionale Giovanile Giuseppe Sinopoli con la partecipazione del violoncellista Giovanni Sollima

Redazione Web

Concerto dell’Orchestra Nazionale Giovanile Giuseppe Sinopoli con la partecipazione del violoncellista Giovanni Sollima

Rimini, 21 agosto 2022 – Grande successo ha riscosso al gremito Teatro Galli l’esecuzione di grandi pagine concertistiche e sinfoniche come la Sinfonia n. 40 di Mozart e il magnifico Con-certo per violoncello e orchestra di Franz Joseph Haydn, unitamente alla rara riproposta del-la sinfonia dell’opera “L’isola disabitata” dello stesso autore, eseguite in occasione del XLIII Meeting per l’amicizia fra i popoli e della Sagra Musicale Malatestiana dall’Orchestra Nazionale Giovanile Giuseppe Sinopoli, diretta da Carla Delfrate e composta da 52 giovanissimi elementi (dai 14 ai 24 anni).
Solista d’eccezione nel concerto haydiano Giovanni Sollima. Il celebre violoncellista siciliano ha concesso il bis rappresentato da “Fandango”, sua composizione per la colonna sonora del film “Yota” di Carlos Saura.
Introducendo il concerto, Claudio Formisano, presidente Sistema Orchestre e Cori giovanili e infantili in Italia, ha raccontato l’esperienza vissuta da questa orchestra come una vera possibilità di crescita nella bellezza dell’arte, attività di punta dell’associazione voluta dal Maestro Claudio Abbado sulla base dell’analoga esperienza di grande successo creata da Carlos Abreu in Venezuela. Un messaggio importante, ha sottolineato, per il loro futuro anche co-me persone e come cittadini.
Finalità dell’ensemble è la promozione della pratica musicale tra i giovani di aree disagiate, dove è forte la presenza di criminalità organizzata e devianza giovanile. Il linguaggio universale della musica costituisce così un valido strumento per combattere la dispersione scolasti-ca, favorire il dialogo e lo scambio interculturale e promuovere tra le nuove generazioni una rinnovata scala di valori.
Giovanni Sollima ha recentemente ricordato come un memorabile esempio di “passione per l’uomo” e gesto esemplarmente carico di amore per l’umanità e la libertà sia costituito dall’immagine di Mstislav Rostropovich alla caduta del muro di Berlino. «Un’immagine fortis-sima», ha detto Sollima, «e, al tempo stesso, umanissima e indifesa… nel senso che un gesto apparentemente semplice e una manciata di note (Bach, quindi sublimi) davanti a delle (conquistate) macerie ha una forza incredibile che nessuna parola detta o scritta può eguagliare. Penso anche a Yo Yo Ma e ad altri artisti che non hanno paura di parlare, di schierarsi. Da siciliano, anzi da palermitano i cui anni di studio hanno coinciso con la fase più buia e negativa di quella città, sono stato abituato a reagire, a prendere il violoncello e fiondarmi a una manifestazione, o anche da solo davanti a un monumento a rischio demolizione, a scrivere, a urlare, ad andare allo Zen a portare un po’ di suoni, giusto per citare solo qualcosa… Sono cresciuto così».

(M.T.)

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