Concerto del coro della SAT

Press Meeting

Il popolo del Meeting, come ha ricordato Pippo Molino, direttore del coro di CL, nell’introdurre il concerto di ieri sera, è un popolo che è sempre stato educato ala musica e al canto da don Giussani, per il quale “il canto è l’espressione più alta del cuore umano”. Così si spiega il grande successo del concerto del coro della S.A.T. (Società Alpinisti Tridentini), che si è esibito in un’arena gremita di persone di tutte le età. Il coro, nato nel 1926 dalla passione per il canto di Enrico, Mario, Silvio e Aldo Pedrotti, è costituito da oltre 30 coristi, tutti non professionisti, ed è diretto da Mauro Pedrotti, figlio di Mario. La storia dei quattro fratelli Pedrotti è raccontata al Meeting in una mostra intitolata “Un popolo pieno di canti”.
Per lo spettacolo, durato quasi due ore, il coro aveva preparato l’esecuzione di 20 canti tratti dal repertorio del canto popolare di origine non solo trentina, ma anche lombarda e piemontese. Proprio grazie all’impegno dei fratelli Pedrotti e dei loro arrangiatori, il repertorio è stato ampliato, valorizzato, trascritto e armonizzato.
I calorosi applausi che scrosciavano al termine di ciascuna esecuzione, hanno indotto più volte il direttore del coro a far cantare nuovamente una parte della canzone appena eseguita.
Durante l’intervallo tra le due parti del concerto del coro della S.A.T. si è esibito il coro costituito da coloro che hanno partecipato, nella mattinata di ieri, allo stage di canti di montagna. I 150 tra giovani e adulti, rigorosamente maschi, hanno proposto, sotto la guida di Giovanni Veneri, direttore e compositore di fama internazionale ed arrangiatore per il coro della S.A.T., tre canti eseguiti con passione e cura.
Terminata l’esecuzione dell’ultimo brano in programma, il coro trentino ha prolungato il concerto proponendo l’ascolto di altri tre canti, tra i quali “Stelutis alpinis”, che è stato dedicato a Rita, una signora riminese amica del Meeting deceduta nella giornata di ieri. L’ultimo ritornello del canto “Il testamento del capitano” ha visto il direttore, Mauro Pedrotti, coinvolgere anche il pubblico, che ha potuto così dimostrare ancora di più la propria passione per il canto.