Enti locali e diplomazia alimentare: il Milan Urban Food Policy Pact

Redazione Web

Enti locali e diplomazia alimentare: il Milan Urban Food Policy Pact
Un incrocio tra sviluppo sostenibile e sostegno sociale

Rimini, 22 agosto 2022 – Le città si confermano attori essenziali a sostegno della diplomazia alimentare italiana e del ruolo che l’Italia gioca sullo scenario internazionale per promuovere sistemi alimentari sostenibili. Le città, infatti, sono oggi i luoghi dove si concentrano i mag-giori paradossi e le principali sfide per la sostenibilità, ma sono anche luoghi dove stanno na-scendo soluzioni e politiche innovative che confermano il ruolo fondamentale che le città giocano per lo sviluppo sostenibile.
Presenti alla XLIII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, e Stefano Gatti, inviato speciale Sicurezza Alimentare – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. A moderare il dibattito, Pietro Pipi, dell’Agenzia Ita-liana Cooperazione allo Sviluppo/AICS, che innanzitutto presenta il patto internazionale “Milan Urban Food Policy Pact”, sottoscritto da 240 città in tutto il mondo. Esso impegna i sin-daci a lavorare per rendere sostenibili i sistemi alimentari, garantire cibo sano e accessibile a tutti, preservare la biodiversità e lottare contro lo spreco.
A tal proposito interviene Anna Scavuzzo che ribadisce l’importanza del patto: «Il rapporto fra Milano e il cibo è un rapporto storico. A partire da questa realtà è stato possibile creare un cantiere di lavoro utile per lo sviluppo sostenibile, ma soprattutto a sostegno dei cittadini di Milano e non solo».
Continua il dialogo Stefano Gatti che, alla richiesta di chiarire il come viene vissuto il governo urbano da parte di quello centrale, afferma: «L’Expo è un ottimo esempio, è stato ed è una vetrina importantissima grazie alla quale si sono potuti trasmettere, successivamente, i 17 obiettivi fondamentali dell’Agenda 2030 dell’Unione europea».
I numeri, in questo settore, sono in continuo cambiamento ed evoluzione, afferma Pietro Pipi; a tal proposito Scavuzzo commenta: «Con il progetto Milan Urban Food Policy siamo par-titi in pochi, ma è stato entusiasmante come, nel tempo, si siano aggiunte numerosissime città e paesi, che hanno arricchito la rete fino ad arrivare a raggiungere numeri importanti per il bene dell’ambiente e di tutti i cittadini».
Continua Gatti: «Fare rete è fondamentale; questo consente la realizzazione della sicurezza alimentare cercando, davvero, di dare cibo a tutti. In Italia, grazie alla sua ottima filiera ali-mentare, anche in tempi difficili come quelli della pandemia, la distribuzione del cibo è stata sempre efficace e garantita».
C’è un meccanismo libero e volontario di adesione al patto, afferma Pipi, quindi ci si chiede come è stato possibile raccogliere le adesioni; in merito a ciò risponde Scavuzzo: «Abbiamo cercato di non farlo da soli; ci siamo affidati anche Politecnico di Milano e grazie a determinate strategie abbiamo ampliato la rete di adesioni fino a poter rendicontare tutte le attività messe in atto dalle diverse città».

Sulla comunicazione e pubblicizzazione del Patto, Gatti prosegue: «Per la cooperazione ita-liana le città sono fondamentali; il lavoro che si fa è uscire dagli uffici e andare per strada contattando, sui territori locali, tutti gli enti, le associazioni e i gruppi sensibili a questo tema per poi estendere la questione anche a coloro che non si occupano di questo in prima linea».
Chiude il dibattito Pipi ponendo l’accento, ancora una volta, sull’importanza di sensibilizzare e sensibilizzarsi tutti sul tema del cibo in generale, e alla diffusione di esso in particolare: «La Passione per l’Uomo si traduce anche in questo: la cura dell’ambiente, la sostenibilità, l’attenzione al cibo e anche come la diplomazia alimentare determina un vero e proprio so-stegno sociale».
(R.G.)

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