165. Festa finale con il concerto di Davide Van de Sfroos

Press Meeting

Oltre cinquemila presenti, 120 minuti di concerto, pubblico caldissimo, canzoni veloci e romantiche di sapore folk-rock interpretate da una band trascinante: questi gli ingredienti basilari del concerto di Davide Van De Sfroos questa sera al Meeting di Rimini. Il cantautore lombardo è salito sul palco dopo un divertente e diretto dialogo pomeridiano con il pubblico del Meeting e nel giro di pochi minuti ha infiammato l’Arena del Meeting, trasformando in breve gli “spettatori” in “protagonisti” della serata, per uno spettacolo da vivere sia sul palco sia sul parterre, dove in migliaia hanno ballato e cantato al termine di una settimana Meeting ricchissima e stimolante.

Le storie della Valtellina, il dialetto-lingua “laghee”, i racconti di “couboi” e minatori, motociclisti e playboy di montagna sono gli ingredienti della musica di Van De Sfroos fino dalle prime note di El puunt, canzone d’apertura, e poi via nella sarabanda che ha visto una scaletta basata sia sulle canzoni sull’ultimo disco Pica che sui precedenti successi. Si succedono La balera, poi un divertente medley che vede unirsi La poma con la Canzone del Sole (dalla coppia “divina” Mogol-Battisti) e Whole lotta love dei Led Zeppelin, seguito da L’Alen Delon de Lenn e dalla Ballata del Cimino, efficacissimo racconto reale di contrabbandieri e di poliziotti. Il pubblico del Meeting ha mostrato di sapere a memoria ogni pezzo: quando Davide annuncia una canzone o quando ne partono le prime strofe è un tripudio di cori, che raggiungono il cielo quando la band momentaneamente si spegne per lasciare spazio al solo dialogo voce-pianoforte della commovente 40pass, canzone dedicata a quel mondo di dolori e speranze che è il mondo del carcere, canzone speciale dopo che il cantautore – nella mattinata – ha potuto visitare al meeting la mostra “Vigilando redimere”, dedicata ad esperienze di dignità umana all’interno dei penitenziari di tutto il mondo.

Altro momento di grande intensità con l’esecuzione di Ave Maria, una canzone del 95 “che eseguiamo stasera perché mi è stata espressamente chiesta da una delle ragazze del Meeting prima del concerto”, una preghiera a quella Madonnina “appesa sul muro, sia nella casa del mungitore, che nella casa del dottore”.
Il gran finale è rovente e trascinante, con Il costruttore di motoscafi, El diavul, Il minatore di Frontale e una lunghissima versione di La curiera, banco di prova per le coronarie del pubblico e la resistenza dei musicisti. Applausi finali per tutti, soprattutto per la rodatissima la band: si vede che suonano da anni con il musicista lombardo il bassista Paolo Legramandi, il tastierista Michele Papada, il batterista Silvio Centamore e Galiano Persico al violino.

Essenziale e prezioso il lavoro della corista Tiziana Zoncada, mentre una menzione speciale va al chitarrista Francesco Piu, virtuoso della sei corde, ma soprattutto “spalla” completa del bandleader e delle sue voglie di giocare con il pubblico. Il Meeting si congeda con quest’ultimo spettacolo: vedremo chi sarà il prossimo anno a raccogliere il testimone dalle mani di Van De Sfroos. Di sicuro dovrà essere in grado come lui di immergersi nel clima del Meeting e di rapportarsi con umanità e semplicità con il suo popolo.

(W.G.)
Rimini, 29 agosto 2008