MUSICA, PAROLE E STORIE

Press Meeting

Il piccolo palco del BackMusic non riesce a contenere la folla accorsa ad ascoltare Maurizio Maniscalco, per gli amici Riro. Ci sono i ragazzi ma anche i genitori, tutti uniti dalla passione per questa “strana mescolanza di melodia italiana radicata nel blues”, come la definisce Walter Gatti, giornalista e critico musicale. L’album Sketches of you e il libro Musica, parole e storie. Ovvero: come si diventa un vero finto musicista sono gli ultimi lavori che il compositore è venuto a presentare al Meeting. “Cosa significa per te essere un ‘vero, finto musicista’?” chiede Gatti a Riro. “Sono vero perché ho sempre amato la musica. Finto perché suono come suono, canto come canto, ho un’educazione musicale limitata” ribatte lui.
Sketches of you, realizzato assieme a Jonathan Fields, è un disco carico di nostalgia, “la nostalgia di un bene assente”, una sorta di viaggio musicale dell’autore che attraverso tredici brani racconta la sua ricerca umana. I wish, Lord I Tried, Set me free, Another Lonely day alcuni dei titoli eseguiti. “Tutte canzoni tristi – afferma Riro – la tristezza è una nota fondamentale della mia vita”.
Musica, parole e storie è una sorta di biografia. “A chi interessa la mia auto-biografia? Ma non è questo il punto. Il punto è che andando avanti negli anni si guarda con grande tenerezza e gratitudine a tutto quello che si è vissuto. Io ho cercato di raccontarlo con la speranza che, leggendo, venga il desiderio di riguardare tutte le cose accadute. Uno può riguardare con gratitudine solo se è felice nel presente”. Il libro nasconde anche un altro desiderio: raccogliere fondi per organizzare il meeting che si terrà a New York nel prossimo gennaio, il New York Encounter.
Sul palco assieme a Maniscalco sono presenti Marco Lo Russo (fisarmonica), Marco Zanzi (dobro), Stefano Rizza (armonica, cori), Francesco Frugiuele (basso), Franco Svanoni (batteria) e Filippo Corbella (chitarra elettrica), presentati uno ad uno sulle note travolgenti di I’m a soldier . The things that I see conclude la serata, tra gli applausi del pubblico entusiasta.

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