L’uomo al centro: tra imprese e start-up. Un caffè con… i Makers

Press Meeting

Sala piccola e molti relatori (cinque per l’esattezza più il coordinatore), con comunicazioni di grande interesse. Quasi una tavola rotonda alle 13.45 in Sala Mimosa B6, dove Santiago Mazza, ceo di Fotonica srl, ha dato il via al ciclo “L’uomo al centro: tra imprese e start-up. Un caffè con…”. Oggi il caffè si è consumato con i Makers (questo il titolo completo: “L’uomo al centro: tra imprese e start-up. Un caffè con… i Makers”). Hanno partecipato: Marco Arzilli, segretario di stato all’Industria, Artigianato, Commercio della Repubblica di San Marino, Gianluca Dettori, chairman di dPixel srl, Amleto Picerno Ceraso, ceo di Mediterranean Fablab, Leo Sculli, fondatore di Welco e il suo collega fondatore di MarioWay Mario Vigentini.
Santiago Mazza presenta se stesso: “Sono nato in Argentina, una periferia nel sud del mondo, ma ho conservato la mia appartenenza a San Marino dove, anche se non si direbbe, ci sono problemi di disoccupazione e di identità”. Non mancano persone, molti giovani, che provano a costruire e il digitale è l’innovazione più importante in questi ultimi quindici anni: “Qui si incontrano ‘coloro che fanno’, i makers con le loro invenzioni e con il loro fare impresa”.
Viene invece da Cava de’ Tirreni Amleto Picerno Ceraso, dove è tornato dopo un’esperienza a Barcellona per attivare un FabLab (dall’inglese fabrication laboratory: un’“officina” che offre servizi personalizzati di fabbricazione digitale). Racconta che partendo dalla sua laurea in architettura ha iniziato a progettare con il digitale e poi a costruire oggetti reali in 3D, con un’infinità di applicazioni non solo in architettura, ma anche in tanti altri campi. Un dentista per esempio può realizzare protesi in pochi minuti, quando prima occorrevano giorni. “L’artigiano, che costruisce un pezzo personalizzato, ora con queste nuove tecnologie è facilitato nella progettazione e nella realizzazione dell’oggetto anche senza essere architetto o designer”. Per Ceraso è decisivo che le pmi imparino a usare queste nuove tecnologie. Lui, con la sua Mediterranean FabLab, è disponibile e coinvolgersi con le imprese aperte all’innovazione.
Si può vivere meglio anche con innovazioni che sembrano piccole, ad esempio quelle che ti fanno rispondere al citofono in modo diverso. Racconta Leo Sculli: “Ero a letto ammalato e non ho potuto aprire la porta e allora mi sono chiesto: perché non farlo con lo smartphone?” Così Sculli con un gruppo di amici ha messo a punto questa innovazione che ora deve trovare anche la via dell’estero. “È emersa la passione: le persone si sono sentite valorizzate, lavoravano dodici ore di seguito e non sarebbero mai andate a casa”.
Mario Vigentini, che ha lavorato a lungo nel non profit a contatto con persone disabili, si presenta con un video che racconta la storia di una ragazza che ha seguito in prima persona come educatore. Caterina, che soffriva di epilessia, ha fatto molte resistenze all’idea di farsi operare. “La difficoltà per lei è stata accettare la novità che le si prospettava”. Alla fine ha accettato, l’operazione è andata a buon fine e la sua vita è molto migliorata. In un secondo video Vigentini ha presentato un singolare modello di carrozzina (si chiama “Marioway” come la sua impresa) che non solo permette quasi tutte le attività “normali”, ma soprattutto dà modo all’invalido di guardare in faccia il suo interlocutore.
Anche la Repubblica di San Marino ha una sua parola da dire sull’innovazione e le start-up. “Il mio Paese ha perso la bussola – esordisce Marco Arzilli – e qualcuno ha trasformato il benessere, che certamente è un aspetto positivo della nostra vita, in qualcosa di dovuto, in qualcosa di già stabilito, cancellando qualunque ambizione”. Il Segretario di Stato ha puntato tutto sull’innovazione, dando forza alle idee e cercando di far partire nuove imprese. Un accordo con l’Italia, che Arzilli insegue ormai da tempo (fino ad oggi ha incontrato cinque ministri italiani dello Sviluppo economico), è lo strumento per immettere la Repubblica del Titano in un circuito virtuoso, non solo in rapporto all’Italia ma in un contesto internazionale più ampio.
Dettori infine, dopo diverse esperienze professionali a partire da Olivetti, oggi lavora a un fondo di investimento per le start-up. “È la terza volta che partecipo al Meeting, anche per mantenermi in contatto e incontrare tante persone. La creatività e il senso del bello sono nel dna di noi italiani, ma dobbiamo combattere per affermarli. La tecnologia, quando arriva, cambia le carte in tavola”. Perché Internet non è solo una rete di computer, ma miliardi di uomini collegati insieme e questo cambia la vita di tutti.
(A.B.)

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