Prodi Romano

Il Presidente Romano Prodi è nato a Scandiano (Reggio Emilia) nel 1939. Nel 1969 ha sposato Flavia Franzoni e ha due figli: Giorgio e Antonio. Sei i nipoti: Chiara, Benedetta, Maddalena, Davide e Giacomo. Tommaso, figlio di Antonio e Elisabetta, è arrivato il 22 ottobre 2011. Dopo la maturità classica al Liceo Ariosto di Reggio Emilia, ha studiato all’Università Cattolica di Milano, dove si è laureato cum laude nel 1961 in Giurisprudenza, discutendo una tesi sul protezionismo nello sviluppo dell’industria italiana con il prof. Siro Lombardini. Si è quindi specializzato alla London School of Economics, sotto la supervisione del prof. Basil Yamey, titolare della cattedra di Industrial Economics. È stato visiting professor presso la Harvard University e presso lo Stanford Research Institute. La sua carriera accademica ha avuto inizio alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna dove ha lavorato come assistente (1963), professore incaricato (1966) e infine ordinario (1971-1999) di Economia e Politica industriale. All’insegnamento universitario ha unito un’intensa attività di ricerca che, in una prima fase, si è indirizzata verso due temi divenuti poi classici negli studi di Economia industriale: lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei distretti industriali (Modello di sviluppo di un settore in rapida crescita: l’industria della ceramica per l’edilizia, pubblicato nel 1966, è fra i primissimi saggi sull’argomento) e la politica antitrust (Concorrenza dinamica e potere di mercato è del 1967). Nella letteratura internazionale, il suo nome figura accanto a quelli di Giacomo Becattini, Franco Momigliano e Paolo Sylos Labini, fra i fondatori della “Scuola italiana di Economia Industriale”. I suoi interessi di ricerca si sono in seguito ampliati, fino a includere lo studio delle relazioni fra Stato e Mercato; le politiche di privatizzazione; il ruolo centrale giocato dai sistemi scolastici nella promozione dello sviluppo economico e della coesione sociale; il processo di integrazione europea e, all’indomani del crollo del Muro di Berlino, la dinamica dei diversi “modelli di capitalismo”. Il capitalismo ben temperato del 1995 (raccolta di saggi pubblicati nella prima metà degli anni ’90 sulle pagine della rivista “il Mulino”), e Un’idea dell’Europa (Bologna, 1999) offrono una sintesi delle riflessioni in tutti questi campi. Dal 1974 al 1978 ha presieduto la Società Editrice Il Mulino. Nel 1981 ha fondato Nomisma, una delle principali società italiane di studi economici, e sino al 1995 ne ha presieduto il Comitato scientifico. Ha scritto editoriali per i principali quotidiani italiani, quali L’Avvenire d’Italia, Il Resto del Carlino, Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore. Per molti anni ha diretto l’Industria-Rivista di economia e politica industriale. Nel 1992 ha condotto su RAIUNO il programma televisivo “Il tempo delle scelte“, una serie di sei lezioni di economia. Dal novembre 1978 al marzo 1979, Romano Prodi è stato Ministro dell’Industria. Dal novembre 1982 all’ottobre 1989, è stato presidente dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), a quel tempo la maggiore holding italiana. Sotto la sua presidenza, l’Istituto ha attraversato una fase di profondo risanamento, impostando anche il processo di trasformazione e preparando le imprese alla privatizzazione. Richiamato alla guida dell’Istituto nel maggio 1993, Romano Prodi ha condotto in porto la privatizzazione di importanti aziende, quali il Credito Italiano e la Banca Commerciale Italiana. Nel febbraio 1995 ha fondato la coalizione dell'”Ulivo”, che lo ha designato come suo candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione delle elezioni politiche. Queste, svoltesi nell’aprile del 1996, hanno visto l'”Ulivo” prevalere sulla coalizione di centro-destra: così, nel maggio 1996, il Presidente della Repubblica affidava a Prodi l’incarico di formare il nuovo Governo. Ottenuta la fiducia delle Camere nello stesso maggio ’96, il Governo Prodi è rimasto in carica sino all’ottobre 1998, conseguendo – fra gli altri – l’obiettivo di portare l’Italia nel gruppo di testa dei paesi aderenti all’Euro e di dare un forte impulso al risanamento dei conti pubblici. Nel marzo 1999, il Consiglio europeo ha designato Romano Prodi Presidente della Commissione europea di Bruxelles, designazione confermata nel settembre 1999 dal voto di fiducia del Parlamento europeo. Nei cinque anni della sua presidenza, la Commissione Europea è stata protagonista di alcune delle scelte storiche dell’Unione Europea come l’introduzione dell’euro e l’allargamento dell’Unione a 25 Paesi insieme a una efficace e intensa politica di vicinato. Ritornato nel 2005 alla politica italiana è stato indicato alla guida della coalizione di centrosinistra dalle Primarie dell’ottobre 2005 nelle quali ha ottenuto 3.182.686 voti su 4.311.149 elettori, pari al 74,1%. E’ stato capolista dell’Ulivo alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006. Ricevuto l’incarico di formare il Governo della Repubblica dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha guidato l’esecutivo dal 17 maggio 2006 fino all’8 maggio 2008. Dal 17 gennaio al 6 febbraio 2008 ha ricoperto anche la carica di Ministro della Giustizia ad interim. Fondatore e leader dell’Ulivo, dal 23 maggio 2007 è stato presidente del Comitato nazionale per il Partito Democratico, e con la fondazione di quest’ultimo ne è stato Presidente dell’Assemblea Costituente Nazionale dal 14 aprile 2007 al 16 aprile 2008. Dal 12 settembre 2008 al 31 gennaio 2014 ha presieduto il Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa. Dal febbraio 2009 è Professor at-large alla Brown University (USA). Dal 2010 è Professore alla CEIBS (China Europe International Business School) in Shanghai. Dal 2017 è membro dell’Academy of Arts and Sciences (Cambridge, Massachusetts, USA) Fonte: http://www.romanoprodi.it/biografia
Ultimo aggiornamento: 14 Agosto 2018  
 

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