Digitale in carne e ossa

Agosto 2020
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di Maurizio Vitali

Si sapeva che di blended c’era il whisky, quello fatto con malti diversi. Da quest’anno c’è anche il Meeting che è blended. Cioè misto: parte in presenza e parte in digitale. Delle decine e decine di migliaia di partecipanti giornalieri, solo poche centinaia saranno da oggi in presenza al Palacongressi di Rimini; gli altri da remoto.

Ma attenzione: chi avesse temuto che un Meeting digitale non fosse più il Meeting, o fosse semplicemente un di meno obbligato dal Covid, deve ricredersi. Sarà un Meeting vivo, digitale in carne e ossa, anzi in carne e sangue. Intanto non pensi, costui, che sia bastato piazzare i relatori davanti a una telecamera e i partecipanti in poltrona davanti agli schermi di casa o dello smartphone: in questo modo sì che non sarebbe stato più il Meeting.

Quelli che organizzano il Meeting (combinazione con presidente e direttore generale nuovi, Bernhard Scholz ed Emanuele Forlani) hanno lavorato di testa, di cuore e di olio di gomito – carne e sangue - ripensando formula, strumenti e opportunità, salvando e se possibile la logica dell’incontro e il protagonismo attivo di un popolo. Comunque il Meeting è sempre stato avanti, e non indietro: e avanti c’è il digitale che sempre più trasforma e trasformerà il modo di vivere, come abbiamo cominciato a vedere tutti.

Eh sì, perché la forza del Meeting è il “suo” popolo. Gente che ha voglia di compagnia e di incontro per pensare e per agire in una maniera comunionale che abbraccia i diversi. Incontro e compagnia carnali, comprensivo di birra, piadina, cantate in compagnia, magari  preghiera della Lodi in chiesa, incontri di lavoro con colleghi e amici del proprio settore di interesse, code all’ingresso delle mostre, appuntamenti per il .dopo Meeting. Gente che suda lontano dai riflettori, volontari degli allestimenti prima, dei parcheggi e dei cessi durante. Gente che fa popolo non perché si assembra ma perché sono tanti “io” in azione.

Bene, la forza del Meeting sarà il popolo anche nella special edition digitale in carne ed ossa.

L’aspetto che trovo più rimarchevole sono le numerosissime iniziative allestite in Italia e nel mondo per vivere il Meeting nella propria città. E per viverlo in compagnia, magari mettendoci del proprio. Veri e propri eventi dove il collegamento in diretta o in differita con appuntamenti del Meeting viene proposto in un contesto comunitario, missionario e accogliente.

Trovate l’elenco e i programmi sul portale (nuovo di zecca)  www.meetingrimini.org o sulla app del Meeting, cliccando il pulsantone “il meeting nel mondo”,  e scorretelo: può non essere solo per curiosità di saperlo, ma anche perché metti che uno sia in Giappone per lavoro o in vacanza in Messico ha  l’opportunità di scoprire luogo e data agibili per vivere il Meeting (come altri anni non avrebbe potuto fare) in compagnia.

Questi punti di incontro elencati fino a ieri risultano quasi cento in Italia (anche a Rimini; 27 solo in Lombardia) e decine nel mondo (Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Cile, Colombia, Equador, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Guatemala, Kazakhstan, Messico, Paesi Bassi, Paraguay, Perù, Polonia, Portogallo, Russia, San Marino, Spagna, Svizzera, Stati Uniti, Venezuela). Ma oltre a queste occasioni pubbliche ufficiali, quanti “privati” potranno invitare amici a casa loro e godersi insieme un pezzo di Meeting, commentarlo, scegliere i prossimi appuntamenti.

Un altro esempio sono le mostre.

Ma a questo punto facciamo un piccolo passo indietro, e torniamo alla home page di questa special edition.

Trovate subito sulla destra il programma, per singole giornate o completo, con schede sui temi e i protagonisti e possibilità di inserire gli appuntamenti desiderati nella agenda personale.

Subito sotto, un grande banner “Meeting Tv”. Da lì avete giorno per giorno il palinsesto con tutto ciò che potete vedere (e far vedere) in diretta (live) o no (on demand).

Scorrete in giù, e trovate sei banner che corrispondono a sei filoni di fruizione del Meeting. Due novità: Talk show live e Radio Meeting. Talk show è il filone di incontri sul dopo Covid (quelli che ricominciano), realizzati non nella classica modalità convegno ma in modalità giornalistica televisiva (i giornalisti sono Massimo Bernardini e Enrico Castelli, con lunga esperienza in Rai), con ospiti in studio, collegamenti, inserti registrati, ritmo. L’altra novità è la web-radio realizzata in collaborazione con l’emittente universitaria Plus Radio di Camplus, i cui studenti / radiogiornalisti / tecnici / deejay collaborano da anni con il Meeting per raccontare gli spazi scientifici dell’evento.

Ci saranno interviste, approfondimenti, rubriche e naturalmente la musica. Radio Meeting sarà diretta da Paolo Cremonesi, giornalista radio-Rai di lungo corso.

Il palinsesto prevede due trasmissioni quotidiane, nelle due fasce orarie 11.00 - 13.00 e 18.00 - 20.00; ci si può collegare in diretta dal nostro sito o recuperare i podcast dalla piattaforma Spreaker.

Gli altri banner consentono di accedere alle news, al quotidiano Meeting (diretto da Gianfranco Giuliani) al “Meeting nel mondo “ (di cui abbiamo già parlato sopra) e alla libreria Meeting, che propone percorsi alla scoperta di libri soprattutto utili per la loro attinenza al tema del Meeting.

Scendendo ancora si trovano, insieme ai vari filoni in cui si articolano gli incontri, la voce “mostre”. Qui ci sono altre grosse novità. Le mostre sono quattro: due solo digitali e due sia digitali che fisicamente presenti al Palasport. Le visite sono dei virtual tour realizzati dagli stessi curatori delle mostre, accessibili 24 ore su 24 durante i giorni del Meeting. In più saranno dei webinar (tocca dire così. Sono, per chi parla italiano, seminari interattivi fatti in internet: occorre iscriversi per partecipare). Non manca il villaggio ragazzi: nessuna preoccupazione assalga i nonni ragazzini sanno benissimo come smanettare. E gli spettacoli. Qui una novità, non voglio dire la principale, è che si “entra” gratis.