VATICANO: OLTRE LA SOGLIA

Press Meeting

Si conclude giovedì 25 agosto con l’anteprima nazionale di un documentario sul Vaticano la rassegna “Storie dal mondo”, curata da Gian Micalessin e da Roberto Fontolan. Il documentario è prodotto da History Channel e la sua edizione italiana verrà trasmessa da Sky nel periodo natalizio (è già stato trasmesso negli Usa in marzo; titolo originale Secret Access: the Vatican).
Nel filmato, che è stato proiettato alle 19.00 in sala Neri, lo spettatore è guidato alla scoperta di una numerosa serie di aspetti sia della vita attuale che della storia del Vaticano che solitamente non sono documentati. Gli approfondimenti storici vanno dalla descrizione del sito sul quale è stata costruita la basilica fino all’origine delle guardie svizzere, dal rapporto con la scienza (inevitabile il riferimento a Galileo) all’occupazione napoleonica. Pensato per un pubblico americano, gli autori hanno dedicato una maggiore attenzione ad alcuni aspetti per noi europei meno immediati, ad esempio al rapporto che i presidenti americani hanno avuto con il Vaticano: vengono mostrate le lettere autografe che Abraham Lincoln e Jefferson Davis inviarono al pontefice Pio IX nel 1863, durante la guerra di secessione.
Viene inoltre descritta l’iniziale diffidenza degli Stati Uniti nei confronti del papato, superata prima in parte dal cattolico Kennedy (molto interessanti le immagini della sua visita nel 1963, in cui stringe la mano a Paolo VI senza baciare l’anello) e completamente risolta durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che ha festeggiato il suo ottantunesimo compleanno alla Casa Bianca durante la visita del 2008. Riguardo agli aspetti più contemporanei della vita del Vaticano, di particolare interesse sono le immagini che riprendono la vita quotidiana dell’attuale pontefice, dalla messa mattutina, ai pasti, al lavoro in ufficio.
Se nelle immagini il documentario è certamente interessante, il tono ha talvolta un retrogusto complottistico o sensazionalistico. A questo proposito, alla domanda di uno spettatore, Stefano Maria Paci, vaticanista di Sky, ha sottolineato che il Vaticano ha dato il permesso di riprendere alcuni luoghi di solito preclusi alle telecamere, ma senza esercitare un successivo controllo sul loro impiego, che giustamente è stato affidato alla libertà degli autori.

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