Tecnica e talento cristallini consacrano il talento pianistico di Alexei Melnikov

Press Meeting

Rimini, 21 agosto 2015 – Straordinaria e applauditissima esibizione, con doppio bis finale, venerdì 21 agosto alla gremitissima Arena Frecciarossa di Alexei Melnikov. Il giovane pianista russo, applauditissimo vincitore nel 2014 della sesta edizione del Concorso pianistico internazionale Repubblica di San Marino, ha dimostrato di essere non solo un promettente virtuoso, ma un musicista dotato di una tecnica più che sicura, di un talento cristallino, di una straordinaria maturità d’interprete, che gli è valsa già la fama consacrata dai concerti tenuti anche in Germania, Giappone e Francia.
Una bravura interpretativa, anche nell’esecuzione di un programma che è andato da Haydn a Prokofiev, che rende pienamente conto della motivazione con cui la giuria dei critici ha voluto assegnargli la vittoria nella prestigiosa competizione sammarinese: “per la convincente padronanza della tecnica e la varietà della gamma timbrica – si leggeva nella motivazione – pienamente adeguata alla tipologia stilistica del concerto presentato”.
Con il concerto riminese, a cura dell’Associazione Musicale Allegro Vivo, è proseguita l’ormai collaudata collaborazione tra il Concorso di San Marino e il Meeting, che ha visto in passato l’esibizione di altri giovani concertisti, acclamati dalle platee internazionali.
Il programma presentato da Melnikov si è contraddistinto anche, pur nella varietà dei musicisti eseguiti, vissuti lungo l’arco di due secoli, per un’assoluta coerenza stilistica e unità di intenti interpretativi, dalla iniziale “Sonata in do minore di Haydn”, già colma di echi mozartiani e sorprendente preromantici, al trepido lirico incanto dei Notturni di Chopin n. 1 e n. 3, alla fiammeggiante “Rapsodia Spagnola” di Listz, ispirata dal grande amore per la ballerina Lola Montez, alla Sonata n. 6 di Prokofiev, del 1940, che sembra portare il segno sconvolgente e tempestoso del presentimento del tremendo conflitto che di lì a poco sconvolgerà l’Europa, al finale magico, fiabesco sogno nordico della suite dal “Peer Gynt” di Grieg.
Ancora una volta una straordinaria esibizione per il Meeting di un musicista destinato sicuramente a brillare con il suo eccelso pianismo.

(M.T.)

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