Spirto Gentil – F. Schubert: sonata per arpeggione

Press Meeting

Il tradizionale ciclo d’incontri “Spirto gentil”, guida all’ascolto delle opere musicali dell’omonima collana ispirata alle scelte musicali di Luigi Giussani, è giunto al suo ultimo appuntamento questa sera alle 19 in sala Neri Conai con la celebre “Sonata per Arpeggione” di Franz Schubert, nell’esecuzione del duo formato da Giulio Giurato al pianoforte e Andrea Noferini al violoncello. Ha guidato l’ascolto il musicologo Pier Paolo Bellini, ricercatore dell’Università del Molise e General Editor della collana.
Bellini ha ricordato il percorso svolto dai tre incontri che ha avuto come obiettivo, anche dal punto di vista musicale, inquadrare la domanda proposta dal titolo del Meeting. Per andare al fondo dell’apparente paradosso che è l’esser pieni di una mancanza: “La sonata è essa stessa un percorso, con un punto di partenza e uno di arrivo. È la figurazione dell’eterna ricerca dell’uomo che parte, senza troppe coordinate precise”. Per far comprendere al pubblico l’andamento della stessa, il musicologo si è avvalso di brani tratti da lieder e da diari personali dell’autore. I testi esprimono il desiderio, l’anelito di ogni uomo di intraprendere un cammino alla ricerca di un luogo che sia finalmente ‘casa’. Bellini ha condotto i presenti a percepire l’animo di Schubert nel confronto continuo tra le parole e le struggenti note della sonata, aiutando a comprenderne gli arresti, le dissonanze e i significati delle arie.
Al termine della presentazione la sonata, articolata in due movimenti (Allegro moderato e Adagio/Allegretto) è stata magistralmente eseguita dai due musicisti.
L’esecuzione ha lasciato il pubblico senza fiato. Un lungo applauso ha riempito la sala soddisfatta e stupita. Fuori programma, i musicisti come bis hanno offerto un notturno di Chopin. Sullo schermo una frase di don Giussani: “Quando ascolto la Sonata per arpeggione e pianoforte di Schubert non posso fare a meno di augurarmi che lo sviluppo del cammino di ciascun uomo raggiunga la medesima perfezione espressiva”.

(M.G.D’A.)

Scarica