Scatti di scienza

Redazione Web

Scatti di scienza
L’utilizzo della fotografia nella didattica scientifica

Rimini, 23 agosto 2022 – «La storia della scienza naturale può essere riassunta come l’elabo-razione di occhi sempre più perfetti entro un cosmo nel quale c’è sempre qualcosa di più da vedere»: campeggia questa frase dello scienziato gesuita Pierre Teilhard de Chardin alle spalle di Samuel Marton, insegnante di scienze naturali, moderatore, e di Antonella Testa, fisico dell’Università degli Studi di Milano, storico della scienza, relatrice dell’incontro “Scatti di scienza. Fotografie e video scientifici di e per studenti”. All’Arena Scienza Pad. C1 si parla del ruolo della fotografia e dei video nel percorso di apprendimento scolastico degli studenti. L’in-contro è a cura dell’Associazione Euresis e di Camplus.
Testa, nell’introdurre, parla del ruolo dell’immagine nella conoscenza dei giovani e sottolinea il fatto che «i libri sono arricchiti di immagini, ma spesso le immagini sono solo complementari al testo: noi vogliamo invece mettere al centro l’immagine. L’utilizzo delle immagini crea una nuova modalità di fare scienza in cui lo studente è protagonista, attore» e questo valorizza l’abilità specifica dei ragazzi nell’uso dell’immagine a causa della loro sensibilità digitale.
La fotografia é entrata nella storia con un forte ruolo nell’ambito scientifico: l’immagine può diventare un terreno di scoperta. Risale al 7 gennaio 1839 la presentazione all’Accademia delle Scienze di Parigi della scoperta della fotografia da parte di F. Agaro e J.M. Daguerre. La foto-grafia veniva definita come «una retina artificiale a disposizione dei fisici».
Testa, nell’elenacare le caratteristiche della fotografia, dice che si tratta «di un mezzo demo-cratico a differenza del disegno, che offre una rappresentazione oggettiva, ripetibile, registra-bile, che consente di separare l’osservazione e la registrazione e di superare le capacità umane».
Le applicazioni della fotografia scientifica sono innumerevoli. Un esempio interessante sono i transiti di Venere fotografati per la prima volta nel 1874 e che si ripetono con un periodo di 122 anni: «Pensate che né Keplero né Newton l‘hanno potuto vedere» e il prossimo appunta-mento é previsto nel 2117!».
Il progetto “Scatti di scienza”, illustrato da Testa, mira a promuovere l’uso della fotografia e del video come strumento di formazione nella scuola. Singolarmente o a gruppetti e nell’am-bito di un progetto specifico, i ragazzi scattano delle fotografie scientifiche a seconda della propria curiosità, fantasia e capacità di osservazione. Le fasi del progetto vanno dal seminario d’avvio fino alle mostre pubbliche. Avviato nel 2009, “Scatti di scienza” ha coinvolto numerose scuole su tutto il territorio nazionale.
Per illustrare la potenzialità del progetto Antonella Testa presenta una carrellata di fotografie di noti scienziati o dei ragazzi che mostrano esperimenti fisico-chimici o biologici oppure illu-strano fenomeni climatici (per esempio gli shelf cloud), luoghi irragiungibili (pensiamo alla fo-tografia subacquea) o eventi straordinari (l’esplosione di una supernova).

In conclusione Testa sottolinea il ruolo del docente nel coinvolgimento della classe nel progetto. Dice inoltre che «i ragazzi con i loro telefonini scattano e non guardano», mentre invece questo progetto ridà valore alla singola fotografia.
(G.P.)

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