Rischi e opportunità della trasformazione digitale

Press Meeting

Rimini, mercoledì 22 agosto – In Sala Neri UnipolSai si parla di trasformazioni già in atto nel mondo digitale, che hanno comportato una presa di coscienza dei rischi. Partecipano: Ali Reza Arabnia, pre-sidente e amministratore Delegato Geico Spa; Marco Bardazzi, direttore Comunicazione Esterna Eni; Sara Caleffi, responsabile Marketplace Amazon Italia; introduce e coordina di Bernhard Scholz, presidente Cdo.
“Oggi ognuno di noi può comprare beni e prenotare servizi digitalmente – ha esordito Scholz – que-sto non era possibile solo poco tempo fa. La trasformazione digitale ha un carattere di velocità di at-tuazione e capillarità di accesso. Le aziende che hanno reso possibile questo processo, governano le tecnologie realizzative ma hanno dovuto fare i conti con i rischi della trasformazione digitale, oltre che con le opportunità
Caleffi di Amazon, ricorda che la sua azienda “ha fatto investimenti in Italia per 1,6 miliardi di euro. Il Marketplace di Amazon, che è più complesso di una normale piattaforma di e-commerce, ha creato la possibilità di collaborare e dare accesso a piccole e medie imprese che così vendono e recapitano i loro prodotti con gli asset di Amazon. Questa è stata una innovazione importante”. C’è ancora tanto spazio per crescere con Marketplace Amazon, se pensiamo che il mercato globale di e-commerce è di 2000 miliardi di euro e la sua penetrazione nel retail è bassissima ancora, 19% in Gran Bretagna e solo 6% in Italia. “Il rischio per Amazon – aggiunge Caleffi – non è se Marketplace funzionerà ma l’attesa e la lentezza di risposta per i suoi clienti, che sono i veri attori dell’innovazione e i cui bisogni sono importanti da conoscere. Solo il 10% delle piccole e medie imprese in Italia usa canali di vendita online ma le aziende italiane esportano in percentuale più della media europea, 55% contro il 45% e quindi l’e-commerce crescerà”. Marketplace nasce in Amazon 20 anni fa ma i primi due tentativi sono andati male: il primo è stato un sito ad asta online ma il consumatore doveva aspettare i tempi delle vendite all’incanto; il secondo è stato con prodotto a prezzo fisso ma su più pagine che disorientava l’acquirente. “Lo studio delle aspettative del consumatore è stato la carta vincente – ricorda Caleffi – Oggi abbiamo una pagina per prodotto che contiene tutte le informazioni necessarie. Dunque abbiamo corso rischi e abbiamo posto rimedio agli errori”.
La cultura di Amazon si basa su tre paradigmi: si parte sempre dal cliente; innovo sapendo che pos-so fallire; lavoro su un periodo di tre o quattro anni e non su base trimestrale. “Nel digitale, Amazon ha sempre lavorato su opportunità con bassa probabilità di successo ma con alti profitti: la bassa probabilità di successo aumenta le opportunità e su questa strada sappiamo che dobbiamo avere la cultura dell’errore ed essere rigorosi. Non spaventa sbagliare, terrorizza invece stare fermi o essere lenti”.
Arabnia racconta di aver rilevato la Geico quando non navigava in buone acque: “Faceva mille cose e male, allora abbiamo deciso di concentrarci e innovare su un solo argomento, il più costoso e difficile: la verniciatura delle scocche delle automobili. Abbiamo utilizzato le tecnologie disponibili e alla fine siamo diventati la prima azienda al mondo con un tale reparto a zero impatto ambientale. Seguendo i bisogni del cliente, del dipendente e dell’ambito locale abbiamo realizzato una industria 4.0 senza saperlo e siamo stati premiati”.
Bardazzi, del colosso Eni (34000 dipendenti in 73 Paesi), sottolinea che il loro modello di business è partito dal fatto che nei prossimi anni, fino al 2030, i Paesi che avranno una previsione di Pil più bas-so chiederanno un maggiore accesso all’energia. “La leva digitale è importante per ridurre l’impatto ambientale ma la digitalizzazione non è uguale per tutti i Paesi – spiega Bardazzi –. La sfida è tutta qua: dare energia in un contesto a digitalizzazione differenziata. Per questo occorrono persone qualificate, tecnologie e processi che vanno pensati insieme e non in maniera disgiunta”.
Infine Scholz riassume gli interventi e il tema dell’incontro declinandoli sul tema del Meeting “L’innovazione è una forza formidabile – conclude Scholz – che diventa contagiosa, si propaga e cambia la società. Questo è reso possibile dalla forza delle persone, una forza che cerca la felicità dell’uomo”.

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