Parole oltre i muri

Press Meeting

Le tende bianche dello Spazio Muri B2 ondeggiano, muovendo le foto che vi sono appese. Ritraggono le barriere in cemento che si innalzano nel mondo. Oltre le immagini, letteralmente al di là di quei muri, c’è posto per il dialogo. Alle 15,30 “Muri” Chiara Longo Bifano, giornalista Rai, e Stefano Natoli, giornalista de Il Sole 24 Ore, sono stati protagonisti dell’incontro sull’immigrazione “Parole oltre i muri”. Roberto Fontolan, responsabile del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione, ne è stato il moderatore. Ad ascoltarli, una numerosa platea.

L’incontro ha preso spunto dal libro “Passaggi migranti” scritto dai due ospiti per smontare pregiudizi e bugie dell’informazione riguardo a un tema così importante e drammatico. «Non trovavamo le parole per descrivere quanto accadeva», ha spiegato Longo Bifano, «solo i dati e le cifre che raccoglievamo riuscivano a fare chiarezza. Quindi nel libro abbiamo introdotto dei dialoghi per veicolare un ragionamento comprensibile a chiunque».

Un volontario, Stefano, ne ha letto un brano: ha per protagonista un tassista che prima non vuole far salire sul proprio taxi uno straniero in pessimo stato – tanto da impietosire una donna, che offre la corsa – e poi, ascoltandone la storia dolorosa, cambia idea e non vuole essere pagato. I pregiudizi, analizzati in nel libro, sono stati introdotti da Fontolan. La prima frase fatta è quella del “ci stanno invadendo”: «Aggiungerei anche “sono tutti musulmani”», ha completato ironico Natoli, prima di mostrare, numeri alla mano, che il fenomeno migratorio in Italia è stabile con il 53,8% di cristiani. «Questo non smonta le inquietudini», ha aggiunto Longo Bifani, «c’è un percorso da fare». Altre sfide riguardano l’ “aiutarli a casa loro”, «difficile quando non si possiede più una casa», ha osservato Natoli, o il refrain del “ci rubano il lavoro” – «il problema non è se ci rubano il lavoro, piuttosto cosa fanno se non lavorano», ha aggiunto Longo Bifani.

Il microfono è quindi passato al pubblico: quali parole rompono i muri? Natoli risponde spronando ad approfondire i fatti: «Anche sui social abituiamoci a chiedere più informazione». «I migranti non hanno voce», ribatte Longo Bifani. «La nostra è una narrazione giornalistica datata, non possiamo continuare a rivolgerci a un pubblico che nel frattempo è cambiato».

Un altro dialogo contenuto nella pubblicazione è stato letto da Lucia e Alessandro, altri due volontari: il tassista romano è più che mai riluttante ad accogliere gli ‘africani’, tanto più che è appena avvenuto il terremoto in centro Italia. Certo che se gli immigrati dessero una mano alla ricostruzione … si potrebbero condividere macerie e disgrazie.

A conclusione Natoli ha fatto scorrere sul megaschermo una poesia di Erri de Luca, “Mare nostro che non sei cieli”. Nonostante il frastuono della folla che premeva per ascoltare monsignore Pizzaballa nell’Auditorium Intesa Sanpaolo B3, nello Spazio Muri si è pregato in silenzio.

Scarica