“Misteriosa è l’acqua”. Presentazione della mostra

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Rimini, 22 agosto 2015 – La mostra “Misteriosa è l’acqua”, in questi giorni in esposizione presso la Piazza A3 del Meeting, è stata presentata alle ore 19 nella Sala Poste Italiane C2. Ad introdurre l’incontro Maurizio Carvelli, amministratore delegato della Fondazione Ceur, che, con l’Associazione Euresis, propone ogni anno nella manifestazione riminese l’approfondimento di un tema scientifico. La scelta del 2015 è stata ispirata dal titolo del Meeting: l’acqua è l’elemento che principalmente ci costituisce, e di cui immediatamente sentiamo la “mancanza”, che si manifesta come “sete”. Nel corso della preparazione della mostra, la pubblicazione dell’enciclica papale “Laudato si’” ha posto in maniera decisiva l’attenzione sulla connotazione “misteriosa” dell’acqua, bene non creato ma dato. “Verso di essa”, ha evidenziato Carvelli citando Francesco, “si impongono due esigenze: la responsabilità di custodire tale dono, e la cooperazione tra gli uomini a tal fine”.
Le implicazioni di tali esigenze dal punto di vista scientifico, politico e industriale sono state rispettivamente illustrate dai tre relatori. Mario Gargantini, giornalista scientifico e direttore di “Emmeciquadro”, nonché membro del direttivo di Euresis, ha illustrato i principali motivi per cui l’acqua ha attirato, nei secoli, l’interesse degli studiosi. “Essa è tanto necessaria – ha detto lo studioso – poiché dalle origini del mondo è stata fondamentale nello sviluppo delle civiltà, anche se, nonostante i costanti sforzi per renderla risorsa sempre più accessibile, buona parte della popolazione mondiale ancor oggi non ne ha adeguato approvvigionamento”. L’acqua è tanto studiata, dai filosofi antichi che vi hanno incentrato le loro cosmogonie a chimici e biologi moderni e contemporanei. Eppure è ancora così misteriosa: in pieno divenire sono ancora le ricerche sulla sua origine sulla Terra, e nonostante sia indispensabile alla vita occupa minima parte della superficie del pianeta.
Riecheggiano allora le parole di Romano Guardini: “Semplice, limpida, disinteressata, pronta a mondare ciò che è sordido, a dissetare ciò che è assetato. E nello stesso tempo profonda, insondabile, irrequieta, piena di enigmi e di forza. Immagine adeguata dei fecondi abissi da cui sgorga la vita, immagine della vita stessa che è così chiara e così misteriosa”. In virtù di ciò – ha concluso Gargantini – l’acqua si fa immagine dei bisogni della nostra esistenza, nei quali, come nel desiderio di dissetarsi, tutti gli esseri viventi sono accomunati. Ad essa è dovuto, allora, quel rispetto che il papa richiama per la natura intera: “L’interpretazione corretta del concetto dell’essere umano come signore dell’universo è quello di intenderlo come amministratore responsabile”.
Liliana Cortellini, esperta di risorse idriche del ministero dell’Ambiente, ha illustrato come quest’ultima esigenza si realizzi nella normativa europea. La salvaguardia del patrimonio idrico è necessaria alla sanità dell’ecosistema, ma va incontro a sempre maggiori difficoltà. “La domanda di acqua, già oggi insufficiente per circa un miliardo di persone – ha ricordato Cortellini – è destinata a crescere del 55% entro il 2050, a causa della sempre maggiore urbanizzazione”. Sempre minore, d’altra parte, diviene la capacità di ricarica delle acque di falda e maggiore l’inquinamento di quelle superficiali; e sempre più devastanti sono le siccità o inondazioni provocate da eventi climatici estremi. Si è reso, allora necessario che la normativa europea preposta a contrastare tali fenomeni guardasse all’acqua non solo come elemento naturale, ma soprattutto come “misterioso” principio di vita umana. “Dalle leggi degli anni ’80 – ha ricordato la relatrice – incentrate su classificazioni delle acque dal punto di vista chimico-fisico e biologico, si è passati a quelle degli anni ’90, più attente a richiedere alle città una corretta gestione delle acque reflue e alle industrie e all’agricoltura quelle acque di scarico”. Nel 2000, infine, è stata emanata una direttiva quadro che mirava al raggiungimento, entro il 2015, dello stato buono dell’acqua, in cui, cioè, l’impatto umano sia ridotto fino a spostarsi solo marginalmente dallo stato naturale. “Purtroppo – ha constatato la relatrice – resta molto da fare. Gli stati europei sono chiamati ad un monitoraggio e a una pianificazione coerente. Le acque in stato buono in Europa non saranno non più del 52% alla fine del 2015. Bisogna svolgere ulteriori azioni, e la criticità è soprattutto sulla quantità dell’acqua. Se ne usa troppa, si impoveriscono le falde, i fiumi non hanno acqua”.
Manuela Kron, direttore Corporate Affairs del Gruppo Nestlè in Italia, ha illustrato quali strategie una grande azienda – la maggiore al mondo in campo alimentare – possa e debba mettere in atto per la tutela delle risorse d’acqua. “Strategie fondamentali per la Nestlè, da quattro punti di vista – ha spiegato – siamo un’azienda di seconda trasformazione, di colture che richiedono acqua; utilizziamo acqua nei nostri complessi produttivi; in varie parti del mondo abbiamo la custodia di fonti d’acqua minerale; studiamo, infine, l’alimentazione e dunque il corpo umano, verificando quanto importante sia per esso l’acqua”. Tuttavia, anche le principali aziende mondiali hanno accesso a una minima parte delle risorse idriche.
Mantra del lavoro della Nestlè è pertanto “ogni goccia conta”. “I nostri esperti sono attivamente impegnati per guidare gli agricoltori a sfruttare al meglio le risorse idriche della loro terra, secondo le peculiarità delle varie colture nelle varie parti del mondo. Il nostro obiettivo per il 2015 è di avere nei nostri stabilimenti il 40% in meno di acqua per tonnellata di prodotto, e ci arriveremo. Intanto abbiamo già un nuovo progetto, creare fabbriche che non consumino acqua, e in quelle italiane siamo già a buon punto nella diminuzione del suo uso”. L’acqua è preziosa – ha concluso Kron – “com’è evidente dai benefici che un singolo bicchier d’acqua ha sul nostro equilibrio fisico e psichico. Dobbiamo custodirla. Se noi industrie ci impegniamo, rimarrà più acqua e tutti ne avranno beneficio”

(V.Car.)

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