Mercato unico o di uno solo?

Press Meeting

Rimini, mercoledì 22 agosto – Un incontro a tre voci su mobilità, trasporti, liberalizzazione dei mer-cati in chiave europea, con un titolo volutamente provocatorio: “Mercato unico o di uno solo?”. I relatori intervenuti, alle 19, nell’Arena Move To Meet A1, sono: Andrea Giuricin, docente di Economia dei Trasporti all’Università Milano-Bicocca; Andrea Peruzy, presidente e amministratore delegato Acquirente Unico; Massimiliano Salini, deputato al Parlamento Europeo. A moderare il dibattito, Emmanuele Forlani, consigliere Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli.
Per Giuricin, la concorrenza di aziende esterne sul mercato dei servizi ai cittadini favorisce la compe-tizione, migliora la qualità dei servizi, diminuisce i costi. “Il caso più lampante, in negativo, – dice – è quello della municipalizzata per i trasporti pubblici di Roma dove, nonostante perdite consistenti, si continua ad affidare la gestione di autobus e metro ad un gestore unico. Basti pensare al divario che esiste fra i costi del personale, 55 miliardi, e i ricavi dalla vendita dei biglietti, 27 miliardi”. Al contra-rio, porta quale esempio virtuoso a livello europeo il caso dell’Italia sull’alta velocità: “Sulla tratta Mi-lano Roma l’incremento di viaggiatori è considerevole, il 90 per cento. L’alta velocità è un mercato virtuoso a livello globale; in Cina, ad esempio, la rete già realizzata è di 30mila chilometri, mentre in Corea del Sud, ci sono due operatori come nel nostro paese”.
Secondo Peruzy, “il modello della democrazia di mercato è un sistema che funziona, in esso concor-rono tre attori: i governi, gli organismi regolatori, le aziende dello stato. Acquirente Unico – dice – nasce con l’avvio della liberalizzazione con uno scopo preciso: svolgere un ruolo sociale favorendo gli utenti più deboli e disagiati, come le persone anziane che hanno poca familiarità con le nuove tecnologie. Inoltre confrontiamo le offerte, favorendo il processo di liberalizzazione che di fatto c’è e funziona, pensiamo al mercato dell’energia elettrica”. Entro ottobre dovrebbe entrare il vigore il bonus energetico per le persone con difficoltà economiche.
“Il compito della politica è quello di applicare le regole di mercato, ma in alcuni casi la politica non si impegna e non guarda al bene dei cittadini – dice Salini –. Il mercato europeo è il più importante mercato senza barriere al mondo, tuttavia i governi non applicano questi principi. Un esempio è il progetto della TAP, il gasdotto Trans-Adriatico, che dovrebbe portare all’Italia gas naturale dal lontano Azerbaigian. Di fatto questo progetto in Italia è bloccato. Un altro caso tristemente noto è quello di Genova, dopo la tragedia del crollo del ponte l’orientamento del governo è di nazionalizzare la rete autostradale. Non va bene – incalza il relatore –, la politica deve assumersi le responsabilità, quindi prima individui gli obiettivi poi le regole verranno di conseguenza”.

“Nel nostro Paese le grande infrastrutture sono un tabù – conclude Giuricin –. Ogni volta sorgono comitati No Tap, No Tav, No Gronda di Genova: siamo colpiti, soprattutto le comunità locali, dalla sindrome di Nimby (l’acronimo inglese che sta per ‘non nel mio cortile’)”. Gli fa eco Peruzy: “Non serve chiudersi in se stessi ed essere contro ad oltranza, pensiamo a quello che sta avvenendo in Gran Bretagna dopo la Brexit”.

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