La salute è un diritto di tutti: aiuti, progetti e iniziative per i Paesi più poveri

Redazione Web

SIGNIFICATIVE TESTIMONIANZE NELL’ARENA INTERNAZIONALE SU SANITÀ, PAESI IN VIA DI SVILUPPO E BUONE PRASSI

 

Rimini, 20 agosto –  «La salute è un diritto umano. Nessuno dovrebbe morire e ammalarsi perché è povero». Così Jan Paehler, team leader per la Salute della Commissione europea Dg Devco, ha dato il via all’incontro sponsorizzato dall’Ue dal titolo “La salute per tutti: raggiungere gli irraggiungibili” all’Arena Internazionale A3.

«Gli Stati membri dell’Unione europea gestiscono individualmente i loro sistemi sanitari, ma condividono gli stessi valori, come l’accesso universale a un’assistenza sanitaria di qualità. Ovviamente ci sono delle disuguaglianze: i Paesi più poveri fanno difficoltà perché non hanno risorse sufficienti. Questo panel andrà a considerare gli ostacoli che impediscono alle persone di accedere ai servizi di assistenza sanitaria. Si discuterà inoltre su cosa si può fare per far fronte a queste sfide».

«La mia fondazione si occupa di donne», ha aggiunto Akosua Peprah, fondatrice della Mmaakunium Foundation in Ghana e Young Leader 2019, «e facciamo in modo che abbiano accesso all’istruzione paritaria. Ma oggi mi concentrerò sull’aspetto sanitario: ci sono ragazze che saltano la scuola quando hanno il ciclo mestruale. Non hanno accesso agli assorbenti perché considerati beni di lusso. Usano quindi delle fibre di tessuti che provocano delle conseguenze negative sul loro stato di salute. Ecco perché noi sviluppiamo dei servizi mirati alle ragazze che consentano loro di intraprendere dei percorsi in grado di istruirle, di formarle. Perché una volta formate, sapranno come occuparsi della loro salute e quindi anche della loro istruzione».

Eduard Molnar, senior manager Gavi, ha parlato invece dei successi raggiunti dalla partnership, fondata nel 2000, che ha permesso di vaccinare circa 750 milioni di persone. «Le cifre parlano da sole. I bambini non avevano accesso a vaccini salvavita. La missione di Gavi è di salvarli indipendentemente dalla razza, dal sesso e dalla religione. Contiamo di vaccinare 1,1 miliardi di bambini entro il 2025».

Poi è stato il turno di Giovanni Putoto, di Medici con l’Africa Cuamm, un’organizzazione non governativa che lavora in otto paesi africani. «L’obiettivo è la salute, soprattutto per donne e bambini, perché sono i soggetti più vulnerabili. Le più grandi forbici di disuguaglianza riguardano l’accesso alle prestazioni sanitarie. Il progetto che portiamo avanti è uno strumento: si realizzano le attività per rafforzare il sistema e renderlo resiliente. I vaccini sono un’innovazione frugale. Oggi è fondamentale tutelare la vita di donne, bambini e adolescenti con approccio che rende le comunità e le autorità sempre più capaci di rispondere ai loro bisogni. Questo è un sistema resiliente».

Ha concluso l’evento Jacqueline Gaskell, programme lead alla Girl Effect, un’organizzazione no profit, creata dalla Nike, che lavora con le ragazze affinché possano cambiare le loro vite. «Le accompagniamo nel problematico periodo dell’adolescenza per dare loro una sicurezza finanziaria. Creiamo marchi per comunicare loro tematiche legate alla salute e all’istruzione. E per far questo usiamo una combinazione di tecnologie e media: personaggi diversi che raccontano storie, radio, riviste e strumenti che ci permettono di raggiungerle».

(C.Can.)

 

Responsabile Comunicazione Eugenio Andreatta tel. 329 9540695 eugenio.andreatta@meetingrimini.org

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