“La mia festa”

Press Meeting

Un evento unico e sorprendente di divertimento all’insegna della gioia si è svolto nell’area Piscine Ovest Edison con inizio alle 22.00: “La mia festa” condotta dal chitarrista Walter Muto e da Carlo Pastori fisarmonicista e attore e con la partecipazione al piano e voce di Paolo Jannacci. La serata, divisa in tre momenti, ha fatto inizialmente ballare e cantare per oltre mezz’ora il vastissimo pubblico presente sulle note degli U2, Michael Jackson, Bastille, Bruno Mars, Pink e molti ancora. I giovani si sono entusiasmati nel grande spazio a loro dedicato.
A seguire il momento più atteso, ovvero il pianoforte di Paolo Jannacci, figlio del celebre Enzo grande amico del Meeting e scomparso a fine marzo di quest’anno. “Il Meeting sin dalla prima volta è stata una scoperta, da subito una grande gioia”. È proprio questa gioia, raccontata in questi giorni da Paolo ai giornalisti, che poi ha saputo trasmettere al pubblico che lo ascoltava commosso in “Vincenzina e la fabbrica” in cui viene raccontato l’umano delle periferie milanesi. “Questo brano è un nuovo inizio, perché quando emerge un problema, significa che è arrivato il tempo di reagire, è segno dell’alba, sempre l’inizio di qualcosa di nuovo”. Parole di profonda speranza quelle rivolte da Paolo al pubblico che poi è stato nuovamente coinvolto dal jazzista nella versione di una delle più celebri canzoni di Enzo “Vengo anch’io no tu no”. Per Paolo la serata è stata un’occasione speciale di festa dedicata al padre e infatti, insieme agli amici Walter e Carlo, lo ha ricordato spesso. Proprio la memoria ha portato Paolo a scrivere il libro “Aspettando al semaforo, l’unica biografia di Jannacci che racconti qualcosa di vero”, di cui ha parlato anche durante la serata.
Carlo Pastori ha travolto il pubblico con il suo entusiasmo e il suo talento, interpretando egregiamente pezzi dal suo vastissimo repertorio. Anche lui, come gli altri artisti presenti, ha voluto ricordare il cuore di questo Meeting “Emergenza uomo” e lo ha fatto riproponendo quella che per lui è stata un’esperienza particolarmente profonda: “Colui che si assicura un posto di sagrestano o di seggiolaio nella cattedrale costruita, è già un vinto. Ma chiunque porta nel cuore una cattedrale da costruire, è già un vincitore”. Carlo rimase folgorato da quella frase di Antoine de Saint-Exupèry letta su un pannello della mostra sul Duomo di Milano “Ad Usum Fabricae” proposta nella precedente edizione del Meeting e ha voluto riportarla come un fatto che continua a provocarlo nella sua attività di musicista e cabarettista.
L’allegria comunicata da Walter Muto a ogni ingresso sul palco ha lasciato poi il posto alla travolgente vivacità finale dei “Gens d’Ys”, accademia di danze irlandesi che nasce nel ’93 a Busto Arsizio, grazie all’idea di un gruppo di amici appassionato a questo genere di espressione artistica. Il gruppo si è esibito non solo nella danza tradizionale ma anche in show originali e di nuovo stile.
Quello che veramente ogni uomo cerca, la vera risposta all’“emergenza uomo”, è una strada che lo porti a vedere il Volto buono del Mistero. Le serate nelle Piscine Ovest del Meeting non sono stati dei momenti di pura evasione, ma hanno saputo trasmettere con vivacità ed energia il messaggio del Meeting 2013.

(V.L.)

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