La Evangelii Gaudium: Le sfide. Dall’America Latina all’Italia

Press Meeting

Un dialogo tra il vescovo di Perugia monsignor Gualtiero Bassetti e il segretario della Pontificia Commissione per l’America Latina Guzmán Carriquiry, per approfondire il senso dell’Evangelii gaudium, si è svolto questa mattina alle 11.15 nel Salone Intesa Sanpaolo D5 grazie alla collaborazione con il Servizio nazionale della Cei per il progetto culturale. A introdurre l’incontro Roberto Fontolan, direttore del Centro internazionale di Comunione e Liberazione.
Traendo spunto dal primo capitolo dell’Esortazione apostolica di papa Francesco pubblicata nel 2013 il cardinale Bassetti apre il suo intervento, rispondendo alla domanda: “Cosa chiede Francesco alla sua Chiesa?” La riflessione del vescovo di Perugia sin dalle prime battute pone al centro l’uomo, “quell’uomo per il quale Cristo si è fatto carne”. D’altronde – dice Bassetti – non può essere diversamente perché proprio l’Esortazione altro non è che “la riproposizione della missione della Chiesa verso l’uomo, così come egli appare a partire dallo sguardo di Cristo”.
Dalle parole del cardinale si comprende subito l’importanza di un documento “capace di comunicare la gioia del Vangelo e di riempire il cuore e la vita intera di coloro che incontrano Gesù”. Questo stile gioioso c’è già tutto nelle prime righe, fa notare Bassetti. Un testo di ampio respiro, “programmatico”, in cui Bergoglio sottolinea e approfondisce le linee del suo magistero. Dalle parole del cardinale, emerge l’immagine di una Chiesa che – in un momento storico eccezionale e delicato – deve porsi in ascolto delle provocazioni che giungono dall’America Latina.
Non è possibile rimanere indifferenti alla novità scaturita dall’elezione di un papa “preso alla fine del mondo”, con un movimento che ha portato la periferia al centro. La freschezza di questo pontificato, ricco dei tratti propri della Chiesa latinoamericana, è un segno di grande speranza e sta spronando tutta la Chiesa a uscire da se stessa: la vita ecclesiale non va ridotta a un laboratorio autoreferenziale. La Chiesa della Evangelii gaudium è missionaria e orientata alla conversione pastorale. Che non è una riconciliazione buonista, ma consiste nel parlare il linguaggio della contemporaneità.
“Misericordia e discernimento – conclude il cardinale – siano le parole chiave di ogni singola comunità cristiana” e citando l’appello di papa Francesco in occasione del suo ultimo viaggio in Corea, ha invitato tutti a “costruire una Chiesa versatile e creativa”.
Il dialogo sulle sfide dell’America latina è continuato con l’intervento di Carriquiry. Per il segretario della Commissione Pontificia per l’America Latina l’elezione di papa Francesco costituisce un fatto inedito “dalle conseguenze imprevedibili per la Chiesa cattolica e per tutta l’America latina”. In quelle terre si decide buona parte del futuro della Chiesa. “Quella che un tempo era considerata una periferia – Carriquiry concorda con Bassetti – ha fatto irruzione nella cattolicità”.
Il relatore punta poi l’attenzione sulle linee del pontificato di Francesco e sulla situazione della Chiesa latinoamericana, individuando la stretta correlazione che unisce l’attuale pontefice alla sua terra. “È un’occasione storica che non si può ignorare – conclude il segretario – con papa Francesco stiamo vivendo una rivoluzione evangelica che passa anche da una visione politica del vangelo che possa aiutare i popoli ad incamminarsi verso democrazie più mature”.
(F.R, L.T.)

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