Italia, siamo un Paese che piace

Press Meeting

“Chiederci che cosa il mondo voglia o si aspetti dall’Italia è un tema importante. Coinvolge una riflessione culturale ed economica. Chiama in campo la nostra identità e un’analisi dei nostri prodotti più apprezzati e richiesti. Si trasforma in opportunità di marketing e di comunicazione del nostro Paese”. Monica Maggioni, giornalista e direttore di Rai News24, ha introdotto così il workshop, realizzato in collaborazione con FederlegnoArredo, svoltosi questo pomeriggio (Sala Tiglio A6) durante la seconda giornata della 35ma edizione del Meeting. “Cosa piace dell’Italia nel mondo” il titolo proposto alle riflessioni di quattro relatori: Augusto Massari consigliere diplomatico dell’Ambasciata italiana a Pechino, Marva Griffin, fondatrice e curatrice del “Salone Satellite”, uno degli eventi della più grande manifestazione di arredo e design mondiale, il Salone del mobile di Milano, Mauro Guzzini chief product & innovation di Teuco Guzzini e il giornalista irlandese John Waters.
“In Cina siamo conosciuti e apprezzati da un numero sempre maggiore di persone”, ha spiegato Augusto Massarri citando il caso di tre persone da lui incontrate in tre differenti città di quel Paese. Tre imprenditori innamorati del nostro Paese. Il primo, un giovane imprenditore “milionario”, guida una Lamborghini decorata con una fascia tricolore e si è fatto ricostruire vicino alla sua città, a dimensione naturale, un piccolo borgo toscano medioevale. Il secondo, sempre imprenditore, considera l’arte italiana unica al mondo e cita costantemente la frase del compositore tedesco Johannes Brahms: “Chiunque ami l’arte deve visitare almeno una volta l’Italia”. La terza, giovane responsabile di una grande impresa, considera ciò che realizziamo prodotti unici. Massari cita una sua lettera: “Design, moda, cibo, non importa. Sono sempre prodotti unici perché hanno un’anima. Raccontano la storia di chi li fa”. Secondo Massari è questo il segreto del made in Italy per i cinesi.
Anche Marva Griffin sottolinea il fascino che l’Italia continua ad esercitare nel mondo del design: “Durante il “Salone Satellite” facciamo un concorso riservato ai giovani designer. Arrivano da tutto il mondo per esporre i loro modelli e vincere il premio che gli dà la possibilità di realizzare il loro prototipo insieme a una della nostre industrie del settore. La cura del particolare, del dettaglio, la capacità delle nostre aziende di produrre a livelli qualitativi elevatissimi è e continua a essere motivo di attrazione e di leadership internazionale”.
Aspetto confermato anche da Mauro Guzzin: “Il rapporto che si crea tra il progettista, il designer, l’architetto e una nostra impresa non ha paragoni con nessun altro paese. Siamo capaci di seguire un percorso creativo, accompagnarlo e migliorarlo. Nessun altro riesce a farlo come noi italiani, anche se questa nostra cura e creatività, figlie di una storia e di una cultura di secoli, ci rendono più difficile dare all’impresa quel salto dimensionale, necessario a competere con i colossi del mercato mondiale”.
Conclusione per l’irlandese Waters: “Quello che è straordinario negli italiani è la loro capacità di vivere il presente. Noi irlandesi siamo pessimisti, non ci aspettiamo niente di buono dal futuro e al mattino indossiamo le prime cose che ci capitano: per noi un giorno vale l’altro. Voi italiani, invece, vi vestite ogni giorno meglio che potete. Anche nei gesti quotidiani esprimete creatività e attenzione verso gli altri. Solo che in quest’ultimo periodo sembra che abbiate perso fiducia. Vi hanno detto, spesso lo fanno i tedeschi, che il vostro Paese è povero. Però non è vero. Siete sempre tra i più ricchi di genio e creatività”.
(C.B.)

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