Istituzioni internazionali e multilateralismo alla prova in tempo di Covid

Redazione Web

Rimini, 22 agosto 2021 – Bernhard Scholz, presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, ha introdotto l’incontro con Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collegamento come pure Emma Marcegaglia, Presidente B20; in presenza Francesco Rocca, presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, presidente nazionale Croce Rossa Italiana.

Prima di iniziare, Scholz ha chiesto un saluto a Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari Esteri, la Cooperazione Economica Internazionale e le Telecomunicazioni della Repubblica di San Marino.

Scholz ha ricordato il padiglione che il Meeting quest’anno ha allestito in collaborazione con il Ministero degli Esteri, che presenta tante esperienze decisive per la cooperazione internazionale; il fiorire in Italia di queste esperienze, testimonia quanto l’Italia sia protagonista nello sviluppo del multilateralismo, presiedendo, quest’anno anche il G20, di cui il B20, presieduto da Emma Marcegaglia, è una emanazione.

La relatrice ha iniziato constatando che la pandemia ha accelerato alcuni processi già in corso a livello globale: «l’accentuarsi delle disuguaglianze, la rivoluzione digitale, la lotta ai cambiamenti climatici. La soluzione a tutti i grandi problemi globali può essere trovata solo attraverso accordi e collaborazioni globali». La Marcegaglia ha citato un esempio attualissimo: «I vaccini, che si sono trovati in un anno, grazie ad una stretta collaborazione mondiale tra stati e tra imprese». Anche pensando al clima, la relatrice ha constatato che è impossibile per uno Stato risolvere il problema da solo. «Assume quindi un ruolo fondamentale il G20, che rappresenta l’80% del PIL ed il 60% della popolazione mondiale». Dentro il G20 opera il B20, anch’esso presieduto quest’anno dall’Italia. La relatrice spiega che esso si pone tre obiettivi: «Identificare le priorità che rendano possibile una crescita sostenibile, sia a livello economico, che ambientale; consegnare ai capi di Stato del G20 delle proposte di azioni concrete per affrontare i problemi citati; esaudire la richiesta delle imprese di prendere sulle loro spalle i problemi del nostro tempo e farsi protagoniste della loro soluzione». Quanto al clima, Marcegaglia lamenta come Cina ed India non si allineino agli sforzi che i paesi occidentali intendono mettere in campo, come pure ricorda che in materia di commercio esistono difficoltà con la Cina: «Per questo risulta fondamentale il multilateralismo messo in campo dalla Organizzazione mondiale del commercio, con la consapevolezza, tuttavia, che in difetto di unanimità di intese, è opportuno stabilire cooperazioni rafforzate con quegli Stati coi quali esiste identità di vedute».

Rocca ha affermato che per la Croce Rossa questi sono «anni di frustrazione. Gli attacchi ad ospedali ed operatori della Croce Rossa sono aumentati, e ciò è conseguenza di una mancanza di attenzione, da parte degli Stati, nell’assicurare il rispetto di convenzioni che pure hanno loro stessi sottoscritto». Medesima considerazione Rocca ha espresso riguardo al problema dei rifugiati. L’esperienza del Covid poi ha mostrato come gli Stati abbiano addirittura martirizzato la Organizzazione Mondiale della Sanità: tutte queste esperienze, secondo Rocca, portano a concludere come il multilateralismo non funzioni, nel senso che spesso gli accordi rimangono lettera morta. «Nondimeno», ha concluso, «la Croce Rossa continua il suo lavoro in tutto il mondo, nonostante le descritte difficoltà, ed anche in Afghanistan è mantenuta una presenza grazie al dialogo mantenuto anche coi talebani».  L’auspicio con cui il relatore ha concluso l’intervento è che sia implementato il multilateralismo.

Di Maio ha esordito concordando sull’idea che il Covid e le diverse crisi regionali hanno messo in evidenza come nessun paese possa da solo risolvere i problemi attuali. Il ministro ha ricordato che lo stesso concetto fu espresso da papa Francesco, ed è quello che sta alla base dell’idea stessa di multilateralismo. Quanto all’Afghanistan, Di Maio ha sottolineato che «questo paese, negli ultimi vent’anni, è stato una delle principali sfide per gli organismi internazionali, ed il collasso improvviso delle sue istituzioni non deve far venir meno l’impegno dell’Italia ed internazionale. La gravità della situazione rende ineludibile un raccordo ancora più stretto con tutti gli alleati». Il ministro ha identificato cinque priorità dell’Italia in relazione alla situazione afghana: «La protezione dei civili, specie nostri collaboratori; la vigilanza sul rispetto dei diritti individuali e delle libertà civili, in particolare delle donne; il governo del fenomeno migratorio, per il quale è necessaria una risposta europea comune; l’affronto della crisi umanitaria; il contrasto al terrorismo».

Quanto al G7 convocato dal Regno Unito, secondo Di Maio, «si tratta certamente di una iniziativa giusta, tuttavia, considerata la scala mondiale dei problemi in atto, è fondamentale il G20, cui partecipano anche Cina e India».

(C.C.)

Scarica