INVITO ALLA LETTURA “EDUCAZIONE E SCUOLA: LAVORI IN CORSO”

Press Meeting

“È un libro assolutamente da leggere”, ha affermato l’insegnante Franco Nembrini, “ed il metodo che suggerisce è così laicamente inteso che io lo proporrò, sia nella scuola statale dove insegno, che in quella non statale a cui collaboro, come modello di un lavoro straordinariamente efficace”.
La presentazione del libro di Alfonso Corbella, “Educazione e scuola: lavoro in corso” (Ed. SEF), si è svolta ieri sera nella Sala B5. Introducendo l’incontro, il coordinatore Camillo Fornasieri ha segnalato che il volume raccoglie le riflessioni e il lavoro di due realtà scolastiche, un istituto di Como ed uno di Roma, che nascono da uno stesso ceppo: le suore “Orsoline”.
L’autore, Alfonso Corbella, Vice Presidente della Federazione Opere Educative nonché coinvolto nella gestione dei due istituti, ha raccontato che tutto è partito dalla ricorrenza di tre anniversari. “Per questa circostanza, abbiamo chiesto a don Massimo Camisasca di riprendere per noi “Il rischio educativo” di Luigi Giussani e di cercare anche di fare uno sforzo aggiuntivo con riferimenti alla specificità scolastica”. Le lezioni e i dibattiti che si sono svolti nelle due scuole sono stati così inusuali e significativi che, su suggerimento di un’amica, si è deciso di andare avanti e di integrare il materiale raccolto, pensato come strumento di comunicazione alle famiglie dell’esperienza educativa e scolastica che si stava facendo. A questo punto si è aggiunto, sull’onda delle provocazioni di don Camiscasca, il lavoro di un anno: nei collegi docenti, nei momenti di riflessione operativa sui vari aspetti del fare scuola, nei rapporti scuola famiglia, e c’è anche una sezione finale in cui viene raccontata l’esperienza di un imprenditore che, in una situazione diversa, si trova ad affrontare analoghe problematiche educative.
“Ho subito detto di sì alla richiesta di intervenire a questo incontro di presentazione”, ha detto Franco Nembrini, per sette anni Presidente della Federazione Opere Educative, “perché il libro dà testimonianza del tentativo, messo in atto da tante scuole cattoliche, di resistere, con coraggio, operosità ed entusiasmo, in mezzo ad una situazione scolastica segnata da leggi infami”. Abbiamo una responsabilità tremenda: che non muoia ciò che resta della libertà di educazione. “La tragedia dell’Europa, come ha scritto Grygiel, è che si è affermato un sistema culturale che ha voluto dimenticare le tre ‘cime’ della propria tradizione: l’Acropoli, il Sinai e il Golgota. Dimenticando queste cime l’Europa è diventata un piattume, un deserto. Nelle due scuole di Alfonso”, ha concluso Nembrini, “la gente si è presa il compito di aiutare i ragazzi a guardare quelle tre cime, perché l’Europa possa sussistere. Non conosco un altro libro che renda conto, in modo così concreto, di un lavoro educativo in atto”.

V.C.
Rimini, 24 agosto 2007