Invito alla lettura

Press Meeting

“I libri pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana vogliono essere un’iniziativa di sostegno e di diffusione del ricco patrimonio culturale di Benedetto XVI. Pubblichiamo delle grandi testimonianze”. Con queste parole di don Giuseppe Costa, direttore della casa editrice si apre l’incontro in D5 alle ore 11.15. Viene presentato il libro Una nuova cultura per un nuovo umanesimo. I grandi discorsi di Benedetto XVI a cura di Lorenzo Leuzzi, cappellano di Montecitorio. L’incontro viene introdotto da Camillo Fornasieri, direttore del Centro culturale di Milano. Alla presentazione del libro sui discorsi del papa partecipano, oltre a Costa e Leuzzi, Edmondo Caruana, direttore editoriale della Libreria Editrice Vaticana, Pierluca Azzaro, professore di storia del pensiero politico all’Università Cattolica di Milano, e Fabrice Hadjadj, filosofo e scrittore. Il libro è nato dalle letture teologiche svolte nell’Università di Regensburg, Westminster di Londra, e al Collège des Bernardins di Parigi.
“I tre discorsi del Santo Padre – apre il suo intervento Caruana – mostrano i tre problemi d’oggi: la difficoltà di credere in qualcosa, la richiesta di un’autorevolezza per la vita e il bisogno di appoggiarsi a qualcosa di veramente saldo”. Viene ricordata anche l’attenzione del papa per l’importanza del dialogo con le altre religioni e con il laicismo. Si deve puntare ad un cammino comune per la soluzione dei problemi della modernità. “Questo volume è rivolto a tutti”, ci tiene a sottolineare Caruana “non è solo per i credenti, proprio perché invita ciascuno ad avere nella vita e nel mondo un ruolo dinamico e attivo”.
Azzaro si sofferma a descrivere cos’è la vera cultura, basata sulla sapienza “intesa come incontro creativo tra il Dio e la sua creatura”. “Mentre al giorno d’oggi – spiega – c’è un sistematico tentativo di impedire che il Creatore possa incontrare la sua creatura”. Da parte sua Hadjadj riprende le parole del papa nel discorso di Ratisbona: “Bisogna avere il coraggio di aprirsi all’ampiezza della ragione”. Il filosofo e scrittore spiega allora che la crisi dell’uomo di oggi non consiste tanto nella crisi della fede quanto nella crisi della ragione, poiché questa oggi è ridotta a sola tecnica. “La ragione invece – continua Hadjadj – è anche un’apertura metafisica, un’apertura poetica e un’apertura politica”. La fede quindi viene ridotta a morale o ad un sistema relativistico di valori se non si ha il coraggio di aprirsi a tutta l’ampiezza della ragione. Il filosofo francese descrive allora cos’è nel profondo la ragione: “apertura verso l’obbiettività, verso il dramma, comunione perché unione con gli altri, celebrazione e apertura verso un’altra Ragione che ci salva e ci meraviglia”. “La ragione si esprime nella lode – conclude Hadjadj facendo riferimento alle parole del pontefice – la ragione è meno morale e più musicale”. Dice infatti il papa: “Cantare è unirsi agli spiriti sublimi che erano considerati come autori dell’armonia del cosmo”. Una ragione musicale dunque. “Per il papa – conclude Leuzzi – l’uomo può incontrare storicamente Cristo. E questa è la sfida per la Chiesa e per ognuno di noi”.
Nell’incontro successivo, introdotto da Fornasieri, viene presentato il libro Passaggio d’epoca. L’Italia al tempo della crisi di Pietro Barcellona, professore di Filosofia del diritto nell’Università di Catania, alla presenza dell’autore e di Davide Rondoni, poeta e scrittore.
“Questo libro riporta riflessioni, pensieri sul nostro tempo – esordisce Rondoni – e nello stesso momento arriva ad un livello personale, intimo”. “Non si può rispondere alla società – spiega Rondoni – con un’iniziativa solamente sociale”. Il poeta e scrittore fa riferimento ad un passo finale del libro nel quale Barcellona descrive una ‘disperazione costruttiva’. Rondoni paragona l’intuizione di ‘un nuovo inizio’ di Barcellona alla perfetta letizia di san Francesco. Questa letizia si prova quando intorno si ha una sorta di disperazione: quando cioè non si ha motivo di sperare in nulla se non in Colui che si è radicalmente insediato dentro la nostra persona.
“Se uno le cose non le prova – spiega Barcellona – non le può raccontare”. La depressione di cui parla, Barcellona l’ha vissuta in prima persona e si è dovuto sottoporre anche a cure psichiatriche. “Ho dovuto attraversare un grande vuoto – racconta il filosofo – ma questo ti fa incontrare la passione per la verità e la realtà”. L’autore descrive brevemente i punti fondamentali del libro che non vuole trattare della crisi solo in termini negativi, ma unisce valutazioni di ordine storico e d’attualità con giudizi più personali. Una buona sintesi di tutta la sua posizione nei confronti dell’esistenza e della realtà sono le parole di Saint-Exupéry da Barcellona stesso citate: “che si sbrogli la logica per dar conto alla vita”.

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