Innovazione e industria 4.0

Press Meeting

Rimini, venerdì 24 agosto – In Mesh Area introduce l’incontro Alberto Sportoletti, CEO e partner di Sernet Group, docente di Management e Scelte Strategiche all’Università di Milano-Bicocca, chiarendo che Innovazione 4.0 rappresenta la capacità di sviluppare le tecniche di condivisione di informazioni e tecnologie attraverso strumenti digitali. “Le nuove tecnologie non sono di per se buone o cattive, dipende l’uso che ne si fa” e ricorda l’appello che Papa Francesco ha fatto in più occasioni alla necessità di governare lo sviluppo affinché tenda al bene comune.
Massimo Carboniero, presidente di Ucimu-Sistemi Per Produrre (Costruttori italiani di macchine utensili), spiega che quello delle macchine utensili è un settore in salute, anche grazie al Piano Indu-stria 4.0 varato dal precedente governo, che ha liberato alle imprese risorse per investimenti. La tecnologia del settore e la integrazione con i sistemi informatici ha portato a risultati di tutto rispetto: “ad esempio è possibile per un operatore, col suo telefonino, da questa sala, gestire la produzione di una linea in Brasile”. Constata il relatore l’esistenza del paradosso per cui, con la piaga della disoccupazione giovanile che affligge l’Italia, le imprese del settore non riescono a trovare personale qualificato, di cui avrebbero forte necessità: ciò che sottolinea l’urgenza di intervenire per dare impulso alla creazione di Istituti tecnico scientifici, di cui l’Italia è assai carente anche in rapporto agli altri paesi europei.
Nicola D’Erario, capo Area Relazioni Industriali di Farmindustria, sottolinea come la ricerca sia fon-damentale nel settore farmaceutico: “Per mettere a disposizione un farmaco al paziente, occorrono dieci o quindici anni di ricerca”, per questo il settore ha necessità di personale altamente qualificato. “Innovare per la vita è il principio fondante del settore farmaceutico”, un settore che ha conosciuto per questo una crescita costante anche negli anni della crisi.
Carboniero riconosce che i super ed iper ammortamenti introdotti dal Piano Impresa 4.0 sono stru-menti necessari a rimettere al centro dell’azione economica la competitività tra le imprese. Questo piano è nato da una indagine eseguita nel 2015 da Ucimu, che ha palesato come i macchinari in uso nelle imprese fossero obsoleti; il governo, cui il fatto è stato rappresentato, ha quindi varato il prov-vedimento, che ha dato ottimi frutti. “Ma siamo a metà dell’opera, come dimostra un’indagine con-dotta recentemente, dalla quale è emerso che il 54% delle imprese italiane non ha sfruttato tali op-portunità”. Per questo auspica che il nuovo governo, con cui è aperto un dialogo, vorrà confermare gli strumenti già in uso, ampliandone lo spettro temporale, in modo da consentire anche alle piccole e medie imprese di usufruirne.
D’Erario è in piena sintonia col correlatore. Il settore farmaceutico italiano è quest’anno leader in Europa, ed il merito di questo prestigioso traguardo è certamente anche del Piano impresa 4.0, oltre che di investimenti programmati anni prima. Il relatore, rimarcando che le nuove sfide arrivano da intelligenza artificiale e big data, invita a non diffidare dalla condivisione dei dati, sulla base della semplice considerazione per cui maggiori sono le informazioni di cui la ricerca dispone, migliori sono i risultati che può produrre. Ricorda infine le iniziative “Produzione di valore”, che informa a livello locale sul ritorno economico dell’industria farmaceutica e “Fondo tris” in collaborazione con lo stato, che incoraggia il prepensionamento al fine di consentire un rapido ricambio generazionale.
Sportoletti chiude l’incontro ricordando che, sempre e comunque, lo sviluppo per essere effettiva-mente tale, deve porre al centro la persona.

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