Infrastrutture e PNRR: quale sviluppo per l’Italia

Redazione Web

Infrastrutture e PNRR: quale sviluppo per l’Italia

 

Rimini, 23 agosto 2023 – «Al Meeting per l’amicizia fra i popoli 2024 ci sarà lo stand del Ministero delle Infrastrutture»: questo il gradito annuncio di Matteo Salvini all’incontro su “Infrastrutture e PNRR”. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha aggiunto: «Nello stand ci saranno i video collegati in diretta che trasmetteranno le immagini dei cantieri al lavoro per il Ponte sullo Stretto». Salvini ha chiuso come ospite d’onore la sequenza di interventi su questo tema di grande rilievo per lo sviluppo del nostro paese, cui la grande spinta consentita dai fondi del PNRR sta portando una grande accelerazione, ma la necessità di affrontare non semplici criticità.

L’incontro è stato moderato da Lanfranco Senn, economista e fondatore di Studies in Regional Economics, che ha posto tre domande chiave ai relatori: «Quali sono gli obiettivi e le responsabilità che si hanno nel pensare alle infrastrutture? Cosa è sostenibilità per chi deve decidere e quale mix lo garantisce? Come sfruttare il PNRR per fare – e soprattutto governare – con spirito sussidiario infrastrutture utili al nostro paese?».

Ha per primo preso la parola Antonio Decaro, presidente ANCI e sindaco di Bari: «Lo sviluppo infrastruttrale porta inevitabili benifici economici e sociali, come accaduto in Puglia; per esempio non sarebbero cresciute aziende prestigiose come Divella, Granoro o Casillo senza porto per merci sfuse, e il turismo a Bari non sarebbe così cresciuto senza un aeroporto funzionale che conta un milione di passeggeri all’anno». Fondamentale il ruolo dei sindaci e dei Comuni, che «sono più avanti nell’avanzamento dei progetti finanziati da PNRR di altri comparti dello Stato, che a volte non hanno neanche avviato le progettazioni». I Comuni sono in prima fila anche per altri tipi di infrastrutture strategiche quali quelle in ambito ambientale, con 1,5 miliardi di euro in corso di spesa per il miglioramento della gestione rifiuti, in ambito scolastico, con 8,5 miliardi di euro per edifici innovativi, e 264mila posti aggiuntivi negli asili nido. Per Decaro «queste erano solo tabelle, ma ora sono cantieri grazie al lavoro dei Comuni, malgrado tutti pensassero che ciò fosse impossibile anche per il taglio di un terzo dei dipendenti comunali degli ultimi anni». I Comuni chiedono al governo di risolvere il problema dello spostamento dei 13 miliardi previsti da PNRR sui finanziamenti con fondi Repower, affinchè ciò non comporti ritardi o blocchi ai lavori delle opere pianificate.

A seguire Luigi Ferraris, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, ha evidenziato la complessità del tema infrastutture e PNRR: «Abbiamo 17mila km di rete ferroviaria e 30mila km di strade gestite da ANAS, progettate e fatte 50-60 anni fa, ma i numeri di mezzi e passeggeri sono nel tempo aumentati molto. Ora finalmente pianifichiamo e programmiamo il cambiamento, ma in modo ordinato: serve visione decennale immaginando il domani del nostro paese». Inoltre «c’è un grande problema di competenze che mancano per anni di mancata pianificazione; è necessario investire in formazione con prospettive di medio-lungo periodo per avere nuovi ingegneri con esperienza vera per importanti progetti come Ponte sullo Stretto e Terzo Valico di Genova. FS lavora con i ministeri competenti e spinge per esempio per gli istituti professionali, che sono luoghi chiave per avere giovani pronti a dare il loro contributo».

Maximo Ibarra, amministratore delegato Engineering è poi intervenuto su telecomunicazioni e digitale, necessari ed abilitanti alle infrastrutture fisiche. «Noi ci occupiamo di transizione digitale, ovvero digitalizzazione di infrastrutture. Abbiamo oggi un’occasione irrepetibile per modernizzare: con il Digital Twin  si può progettare in modo innovativo, anticipando la conoscenza dell’impatto di ogni infrastruttura, così da garantire massima efficienza. Ciò vale anche per l’idrico o per l’energia. Ed ha un effetto notevole sul tema della manutenzione: deve essere predittiva, con i sensori o i droni che danno informazioni, così da intervenire in modo giusto e senza chiudere il servizio». Anche cybersicurezza, effettiva fruibilità dai vari utenti privati e l’aspetto comunicativo, per interloquire con la cittadinanza spesso scettica o ostile verso le infrastrutture, sono ambiti in cui il Digital Twin porterà importanti benefici.

Giovanni Toti, presidente Regione Liguria, ha sottolineato come «siamo di fronte ad uno snodo fondamentale per la politica, che deve decidere le sorti del futuro del Paese. Il governo ha il merito innegabile di avere affermato che le infrastrutture vanno fatte senza se e senza ma. Si è battuto con forza per opporsi alle posizioni “nimby”, a quelle ideologiche di chi vede le infrastrutture come il nuovo male e contro la velletarietà di chi non si è accorto che il PNRR era fatto male, perchè non permette certi interventi, non considera che la sostenibilità deve essere integrale, e non si è accorto che deve garantire tempi gestibili per le grandi opere come lo Stretto di Messina».

Nel suo atteso intervento, a chiusura dell’incontro, Salvini, coadiuvato dalla presentazione delle slide sul Piano delle Infrastrutture legato al PNRR, ha illustrato l’ampio programma progettuale del suo Ministero, che si dota di 40 miliardi di fondi da spendere e che rigurda la rete ferroviaria, la rete stradale e autostradale, il sistema abitativo per riqualificare le periferie in 159 città e il sistema idrico. Ma il focus prinicipale lo ha dedicato al Ponte sullo Stretto di Messina: «Se ne parla dai tempi della legge istitutiva del 1971, è il ponte al mondo più studiato e non costruito, con 8mila tavole di progetti già disegnate; sarà un ponte a campata unica di 3,3 km; sarà green perché toglierà i traghetti dallo Stretto con risparmio di 140mila tonnellate di CO2. L’obiettivo è grande: costruire un asse Palermo-Berlino e rilanciare il Mediterraneo come area di scambi di cultura e di ricchezza».

(G.F.)

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