Il sogno americano di santi e missionari

Press Meeting

Studenti e professori di Università statunitensi, canadesi e svizzere ricostruiscono in un libro le vite e le opere dei santi del Nord America.

Il punto di osservazione è assolutamente inconsueto. Ricostruire un’immagine e un pensiero dell’America e del valore simbolico del suo “sogno”, attraverso l’analisi storica del ruolo svolto nel continente dai missionari cattolici nel periodo che va dalla metà del Seicento agli inizi del Novecento. Obiettivo, raccogliere in un libro la descrizione delle loro opere, delle loro scelte, per arrivare fino al momento della canonizzazione. È questa l’avventura che ha coinvolti quaranta studenti di differenti Università, paesi e culture, nella scrittura del libro: “American Dream. In viaggio con i santi americani”, curato da Mathieu S. Caesar e Pietro Rossotti (Marietti, 2016).

Dei suoi contenuti hanno discusso, in chiusura delle prima giornata del Meeting 2016 (Sala Neri CONAI) il docente della De Paul University di Chicago, Emanuele Colombo, e Paolo Valesio professore emerito di Letteratura italiana alla Columbia University di New York, durante l’incontro “Anche i santi hanno sognato l’America”. Appuntamento presentato al pubblico da Letizia Baldazzi, presidente dell’Associazione Italiana Centri Culturali.

Emanuele Colombo ha incentrato il suo intervento sull’apostolato del missionario belga Damien de Veuster (1840-1889) nelle isole Hawaii e sulla sua scelta di vivere e testimoniare la sua fede fra i lebbrosi nell’isola di Molokai. Luogo che non lascerà mai fino al momento della sua morte, dovuta all’inevitabile contagio con una malattia all’epoca incurabile. Padre Damien, il “santo dei lebbrosi” ha ricordato Emanuele Colombo, deve la sua recente canonizzazione a una richiesta di Madre Teresa di Calcutta a papa Giovanni Paolo II: “Per arrivare alla sua beatificazione la Chiesa ha cambiato criteri di canonizzazione rimasti uguali per 400 anni e che richiedevano almeno tre miracoli riconosciuti per ottenerla. È la dimostrazione di come le vite e le opere di un santo non si chiudano nella sua contemporaneità, ma continuino a dialogare e essere conforto per tutti noi”.

Paolo Valesio invece ha affrontato una riflessione, sviluppata anche in una sua recensione del libro pubblicata on line da IlSussidiario.net. A suo parere l’interesse maggiore del volume sta nell’allargare lo sguardo al periodo pre-moderno, quando gli Stati Uniti non esistevano ancora. “Il libro – ha spiegato – è diviso in quattro parti, che corrispondono ad altrettanti periodi storici e zone geografiche diverse. Si comincia con ‘I martiri gesuiti nordamericani’ (1642-1649), nell’area del Québec; poi ci si sposta sulla costa occidentale, con le attività del frate minore Junípero Serra (1713-1784), la figura religiosa di maggiore importanza nella storia della California; infine si torna al Nord-Est, dove Katharine Drexel (1858-1955) fonda scuole per afroamericani e nativi americani”.

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