Il caso della Siria/2

Press Meeting

Rimini, lunedì 20 agosto – Secondo appuntamento della giornata, alle ore 15.00, in Arena Cammini B2, sulla situazione della Siria. Il giornalista Gian Micalessin fa discutere Mario Mauro, Centro Studi Meseuro, e Radwan Khawatmi, membro del Board of Directors della Fondazione Aga Khan Museum – AKM, attorno al tema “distruzione e ricostruzione”.
L’intervento di Mauro prende le mosse dalla riflessione manzoniana sulla storia dei potenti e degli ultimi. “Ciò che è accaduto in Siria ha un precedente nella guerra civile di Spagna della fine degli anni ’30 del secolo scorso. Allora erano sette gli eserciti che si scontrarono in territorio spagnolo; oggi so-no ben 22 le potenze che hanno coinvolto il propri eserciti” in quello che più propriamente è scontro più devastante tra grandi regioni: Iran e Arabia Saudita. Quale ruolo può avere l’Italia in questa situazione? “Nel 2013, alla conferenza di Vilnius, noi abbiamo saputo delineare i fattori di una realtà complessa, ma non irrisolvibile. E nel successivo G20 a San Pietroburgo si riuscì a trovare un’intesa per lo stoccaggio delle armi chimiche sottratte all’esercito siriano di Assad e la successiva dispersione in zone del Circolo Polare Artico: una soluzione per il bene delle nazioni”. Piccole cose che dicono quanto lo scontro tra le potenze regionali è giocato sulla pelle di milioni di persone. “Il ruolo che può avere l’Europa è quello di fare emergere la verità”, assumendo quella posizione che in termini tecnici si dice “interposizione, ma che in termini cristiani si chiama carità, l’espressione più grande dell’amore all’uomo e ai popoli”.
Khawatmi affronta invece il tema della ricostruzione, a partire da una premessa: la pacifica e rispet-tosa convivenza, da sempre, in Siria di popolazioni musulmane, cristiane ed ebree. Aleppo può essere considerata in questo senso un alto esempio. “Ora il settanta per cento del Paese è da rico-struire”. La situazione è ben documentata con immagini e video di ciò che rimane oggi della moschea di Aleppo, seconda dopo quella de La Mecca, e del suo millenario Suk. “L’Aga Khan Foundation è comunque all’opera: entro marzo del 2019 saranno riconsegnate ai siriani le prime ricostruzioni”. Non sono i motivi religiosi che hanno segnato questo conflitto: “I cristiani devono tornare a vivere in Siria accanto ai musulmani. A motivo di questa mia riconoscenza, da musulmano ho deciso di battezzare mio figlio in una chiesa di Roma”.

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