I Believe in a Promised Land

Press Meeting

“Everybody’s got a hungry heart” così dice la canzone di Bruce Springsteen, eseguita da Antonio Zirilli, musicista e compositore, all’interno del concerto “I believe in a promised land”, che si è svolto alle ore 22 alle Piscine ovest.
Lo spettacolo è stato realizzato con il contributo di Andrea Monda, insegnante, giornalista e appassionato di musica rock, che attraverso le parole e le melodie dei cantautori (Bob Dylan, il già citato Springsteen, gli U2 e molti altri) ha messo in rilevo l’influenza dell’immaginario biblico nei brani del rock e del folk.
I testi, presentati sia nella loro versione originale, sia tradotti in italiano per favorirne la comprensione, sono stati in parte letti, in parte eseguiti dal vivo. Il percorso del concerto ha affrontato il tema del viaggio dell’uomo oltre la frontiera della vita, in cerca di una terra promessa.
Monda ha innanzitutto sottolineato che per iniziare il viaggio è necessario avere un cuore affamato, cioè un grande desiderio che ci metta in moto. “La canzone ‘hungry heart’ di Springsteen – sottolinea il giornalista – ricorda le parole di sant’Agostino: il mio cuore è inquieto finché non riposa in Te”. Per intraprendere il cammino dobbiamo anche essere muniti di una spada contro gli eventuali ostacoli: “Prendete la spada dello spirito – dice San Paolo agli Efesini – cioè la parola di Dio”. “This is your sword” di Bruce Springsteen riprende proprio le parole dell’apostolo.
Citando Rahner, Monda spiega che il primo passo verso la terra promessa prevede un esodo, spesso drammatico e violento, dalla “realtà segretamente e familiarmente comprensibile” verso la “lucente oscurità”. Il brano “Indipendence day” di Springsteen parla infatti del passaggio da una “bad land” alla “promised land”, un cammino non privo di ostacoli e difficoltà, ma guidato dalla luce di Dio.
È la speranza di una terra migliore che spinge l’uomo a proseguire il viaggio, come recita la canzone “Shelter from the storm” di Dylan: “La bellezza cammina sul filo di un rasoio, un giorno la farò mia”. Il riparo dalla tempesta di cui parla Dylan è Cristo, e rimanda alle parole della Bibbia: “Se anche camminassi per una valle oscura, non temerei alcun male perché Tu sei con me”.
L’incontro si è concluso con alcune canzoni significative eseguite da Zirilli, quali “Walk like a man” e “The promised land” di Springsteen che ricordano agli uomini la necessità di mettersi in cammino, sull’esempio del Figlio dell’Uomo: egli ha percorso con coraggio la strada verso il Golgota e non ha mai lasciato solo l’uomo, nemmeno dopo la morte, “liberandoci da quella pietra brutale che ci soffoca”.
Ormai alla conclusione del viaggio, continua Monda, siamo vicini alla terra promessa ma abbiamo bisogno di Qualcuno che ci mostri con esattezza il luogo, come dice il brano “Show me the place”. Così raggiunto il traguardo, “possiamo insieme attraversare il confine e andare dall’altra parte”. Qui potremo godere della gioia infinita ed essere finalmente appagati. “Across the border” riprende proprio le parole dell’Apocalisse: “A colui che ha sete darò gratuitamente acqua dalla fonte della vita”.
(C.S.)

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