Grandi città, ambiente e mobilità sostenibile

Press Meeting

Rimini, 24 agosto 2015 – La mobilità nei grandi centri urbani da qui al 2050 è una priorità per tutti, istituzioni e imprese, per rendere l’ambiente vivibile e l’aria meno inquinata. Nel presentare i relatori dell’incontro presso la Sala Neri CONAI, Domenico Lombardi direttore del Cigi (Centro internazionale di innovazione e governance) del Canada, snocciola alcuni dati: tre quarti della popolazione mondiale nei prossimi trent’anni risiederà in grandi centri urbani; 41 agglomerati di paesi emergenti in Africa e Asia avranno una popolazione di almeno dieci milioni di abitanti. “Numeri enormi che devono farci ragionare – dice Lombardi – e indirizzare questi grandi agglomerati urbani verso una mobilità sostenibile con l’obiettivo di una riduzione sensibile nell’emissione di gas serra”.
La situazione in casa nostra? “L’Italia è in prima linea, con gli altri partner europei, nell’impegno per ridurre le emissioni di CO2 – esordisce il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti – con altri 28 paesi abbiamo raggiunto un accordo vincolante, dal punto di vista giuridico, con sanzioni pesanti per gli stati non allineati, orientato a una riduzione progressiva della quota di gas serra di almeno il 40 per cento”. L’impegno dei paesi del vecchio continente è un apripista alla conferenza di Parigi, prevista a fine anno, dove altri 193 stati si incontreranno nel tentativo, non facile, di mettersi d’accordo nel ridurre l’emissione dei gas che provocano il surriscaldamento del pianeta. Galletti è ottimista: “Non dobbiamo vedere questa situazione come un’imposizione ma come una grande opportunità economica e sociale per le imprese e i cittadini”. L’impegno è rivolto a tutti, “oggi – aggiunge Galletti – un terzo delle emissioni proviene dal settore industriale, le uguali restanti quote dai trasporti e dal riscaldamento nelle città, una quota inferiore dalla zootecnia. La prossima emanazione del dl Green Act prevede misure concrete per la salvaguardia ambientale con la collaborazione di tutti i ministeri e settori: dall’industria ai trasporti, dall’energia alla raccolta differenziata dei rifiuti”.
Proprio sulla raccolta differenziata si è focalizzato l’intervento di Roberto De Santis presidente del Consorzio nazionale Conai per il recupero e riciclo degli imballaggi. “La mission di Conai – evidenzia De Santis – è la corretta gestione, che si basa su prevenzione, recupero, riciclo di sei materiali da imballaggio: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro”. Nato sulla base del Decreto Ronchi del 1997, che ha recepito le direttive europee sul tema, il consorzio ha segnato il passaggio da un sistema di gestione basato sulla discarica a un sistema integrato. “Nel 2014 l’immesso al consumo è cresciuto del 2,6 per cento rispetto al 2013, attestandosi su 11,6 milioni di tonnellate. In crescita (+3,2 per cento) il dato relativo al recupero complessivo di imballaggi, che si attesta al 78,3 per cento dell’immesso al consumo. Il riciclo complessivo è stato del 68,3 per cento (+3,3 rispetto all’anno precedente). In crescita, infine, la gestione dei rifiuti di imballaggio in convenzione Anci-Conai (+6,1 per cento rispetto al 2012), per un totale di 3,6 milioni di tonnellate gestite direttamente da 7.300 i Comuni, serviti dalle convenzioni per oltre 57 milioni di cittadini, pari al 90 per cento della popolazione”. “Numeri importanti – incalza De Santis- che chiamano imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini ad un nuovo senso di responsabilità. Da un’indagine risulta che non tutte le regioni si comportano in maniera virtuosa l’impegno è ancora a due velocità con regioni del centronord più attive rispetto al resto del paese”.
Su altri settori primari, quali industria, mobilità e trasporti, energia qual è la situazione? “Lo dico chiaramente – afferma il ministro dell’ambiente – le imprese fuorilegge dal punto di vista ambientale con la nuova normativa incorrono in pesanti sanzioni, fino alla chiusura”.
Sul tema dei trasporti è intervenuto Michele Mario Elia, ad di Ferrovie dello Stato: “La politica di Fs punta su due obiettivi strategici, dotare il paese di un sistema all’avanguardia per la rete di alta velocità e riconvertire e migliorare radicalmente il trasposto locale”. Due i settori di intervento “uno di carattere tecnologico con investimenti di 16 miliardi di euro per la realizzazione di infrastrutture e servizi, l’altro attraverso l’acquisto di nuovi treni”. Il parco di convogli da rinnovare è considerevole: due-trecento quelli utilizzati per l’alta velocità, sette-ottomila per la rete locale. “I convogli per l’alta velocità sono relativamente nuovi, quindi sulla rete ad alta velocità l’obiettivo è la realizzazione di importanti direttrici, Napoli-Bari e Catania-Palermo oltre all’immissione di freccerosse sulle linee Roma-Venezia e Milano-Bari. Le maggiori energie sono concentrate proprio sul trasporto locale per l’incidenza che ha sulla mobilità e sulla vita dei cittadini, anche per essere in linea con il tema dell’incontro, la mobilità sostenibile. Ci impegniamo a sostituire l’intera flotta di trasporto locale, ma anche a trovare con le municipalizzate quelle giuste sinergie per raggiungere l’obiettivo di integrare i servizi con l’esistente. A fine luglio è stato raggiunto un accordo quadro per l’acquisto progressivo di 500 nuovi treni per un valore di 4 miliardi di euro”.
Sul tema energia è intervenuto Carlo Tamburi, manager di Enel Italia: “La sfida del futuro è nella mobilità elettrica. Enel in accordo con alcune municipalizzate, fra cui Firenze, Brindisi e altri comuni dell’Emilia Romagna installerà 150 colonnine destinate a ricaricare auto elettriche. Oggi la tecnologia consente di ricaricare vetture in 20 minuti in grado di percorrere fino a 300-400 chilometri, quindi in ambito non solo urbano. Oltre ad esigenze pubbliche – prosegue Tamburi – le auto e moto elettriche, oggi a costo di acquisto più contenuto rispetto al passato, sono mezzi sostenibili e utili economicamente alle piccole imprese e alle famiglie. Un esempio è la progettazione attuata da Enel per Expo a Milano dove sono state realizzate infrastrutture elettriche a circuito chiuso gestibili da ogni padiglione con sale di controllo per la risoluzione di problemi in tempo reale, mentre per la mobilità all’interno dell’area fieristica abbiamo messo a disposizione auto ad alimentazione elettrica”.

(G.G.)

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