Gentiloni: «Ora ci concentriamo sul lavoro ai giovani»

Press Meeting

Misure per il lavoro ai giovani, convenienti per le imprese, nella prossima legge di bilancio; appello agli italiani a sentirsi uniti attorno alla capacità di garantire la sicurezza da parte dello Stato. Sono i temi centrali dell’intervento tenuto oggi, nell’Auditorium Intesa Sanpaolo B3 al Meeting per l’amicizia fra i popoli, dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. «Nella legge di bilancio – ha detto – ci concentreremo sul lavoro per i giovani con incentivi permanenti, che consolideranno i risultati del Jobs Act e sosterranno le politiche attive». È poi tornato sul tema del terrorismo dopo i fatti di Barcellona: «Daesh ha perso sul piano del controllo del territorio, ma continua ad essere una minaccia forte, che riguarda tutti. Non credo alla propaganda dei siti islamisti, ma nessuno può sentirsi al riparo. Barcellona ha dato un segnale di grande forza umana a tutta l’Europa, ma chiedo agli italiani di apprezzare il lavoro della nostra intelligence e di sentirsi uniti attorno alle forze che lavorano per la sicurezza. Non ci costringeranno», ha aggiunto, «a rinunciare alla nostra libertà».

Sul tema del Meeting 2017 Gentiloni ha indicato quale eredità prendere in considerazione: «Non quella del sovranismo o di chi guarda al passato in termini nostalgici, come a un bene di rifugio. Ciò porta a un individualismo esasperato e a irresponsabilità». Dobbiamo guardare, ha precisato, agli «straordinari punti di forza della nostra identità. Siamo troppo abituati, invece, a frequentare i punti deboli. Abbiamo capacità d’impresa, apertura, cultura: chi meglio di noi è capace di stare in questo mondo che cambia? La crescita è finalmente tornata, frutto delle riforme del governo Renzi e che noi proseguiamo. Non era scontato riuscire a impedire che alcune crisi bancarie mettessero a repentaglio il risparmio». Attenzione, inoltre, Gentiloni ha rivolto al sostegno alla ricerca in ambito universitario: «Nella legge di stabilità individueremo le eccellenze e sulla base di queste offriremo incentivi, a condizione che siano effettuate assunzioni di ricercatori». Altro provvedimento allo studio saranno tasse calmierate a studenti in condizioni economiche disagiate e sostegno all’accesso di stranieri nelle nostre università.

Il premier ha dialogato con la presidente del Meeting, Emilia Guarnieri, durante la visita alle mostre “Nuove generazioni. I volti giovani dell’Italia multietnica” e “Ognuno al suo lavoro”. Nella prima uno dei curatori, Giorgio Paolucci, ha mostrato al presidente un video, in cui parlano nuovi italiani di origine cinese, araba, africana e latino-americana che lavorano nelle forze dell’ordine. «Questo è molto importante, soprattutto nel momento che stiamo attraversando», ha commentato Gentiloni, che ha apprezzato anche un altro video, nel quale giovani stranieri nati in Italia parlano i dialetti nostrani.

Emilia Guarnieri, nel suo saluto inziale, ha parlato della minaccia del terrorismo: «Abbiamo ragioni adeguate per vivere o per morire? Il Meeting deve stare a questa altezza». Ha quindi menzionato tre possibili “guadagni” dal Meeting di quest’anno: «Consapevolezza della nostra eredità; verifica se questo patrimonio tiene nel cambiamento d’epoca che viviamo; capacità di essere compagni di tutti, non rinchiusi nella propria eredità, in un dialogo aperto e anche di reciproco perdono». «Grazie presidente – ha concluso – perché ci permette di proseguire il dialogo con chi ha responsabilità nel nostro Paese, così come ci ha sempre insegnato a stimare don Giussani». Dal palco, Nassir Abdulaziz Al-Nasser, alto rappresentante dell’Onu per l’alleanza delle civiltà, ha parlato a nome del segretario generale dell’ONU, António Guterres, auspicando che l’umanità si appropri sempre di più dei «sacrifici che fatti nella lotta agli orrori dei conflitti mondiali e del valore della carta delle Nazioni Unite e di quella dei diritti umani e civili, da trasmettere alle generazioni future». Infine Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, ha spiegato in che cosa consiste la capacità di reagire alle difficoltà nel tessuto sociale ed economico italiano: «Si tratta di quella variabile che è spiegata dal tema del Meeting di quest’anno, quella diversità che fa guardare avanti. Come diceva don Giussani, la tradizione va criticata e ricostruita nel presente. Il cambiamento d’epoca riparte dal cambiamento di uomini. Presidente», ha concluso, rivolgendosi a Gentiloni, «vorremmo che fosse sempre di più guardata questa diversità in atto e così si farà il bene del Paese».

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