Generativi di tutto il mondo, unitevi!

Press Meeting

Al Meeting di Rimini, il primo invito alla lettura di oggi pomeriggio, alle 15.00 nello spazio eni Caffè Letterario A3 è stato dedicato al tema “esperienza e libertà oggi”.
Camillo Fornasieri, direttore del Centro Culturale di Milano, ha introdotto la presentazione del libro “Generativi di tutto il mondo, unitevi!”, edito da Feltrinelli. Sul tavolo dei relatori, gli autori Chiara Giaccardi e Mauro Magatti, sociologi, moglie e marito (con ben sei figli), entrambi docenti all’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, assieme al poeta Davide Rondoni.
Giaccardi ha esordito con una premessa riguardante la genesi e il metodo seguito nella stesura dell’opera: “La generazione è un concetto che implica un donare e un ricevere, perché ciascuno di noi non è un creatore in sé, ma è immagine del Creatore e può dare solo ciò che riceve”. Nella società dominata dall’individualismo, che esprime se stessa con un linguaggio sempre più povero, dove “lo slogan ha sostituito la profondità del proverbio”, come raccontare dell’esperienza del generare che ciascuno di noi certamente ha fatto in qualche momento? “Ascoltando quella bellezza che già c’è – ha precisato la sociologa – e che racconta ciò che va oltre il nichilismo che ci circonda”.
“Il nostro lavoro – ha aggiunto Giaccardi – è una riflessione che propone “il generativo” come punto di vista nuovo attraverso cui guardare il futuro, in un mondo che ha ridotto la libertà ad assenza di legami”. Essere generativo per la docente significa invece che “la relazione è la condizione della libertà: la grammatica e la sintassi del generativo riguarda l’uscire dall’autoreferenzialità, il ricevere prima del dare, il desiderare, il mettere al mondo, il prendersi cura e il lasciar andare”.
L’intervento di Magatti ha messo al centro la percezione del concetto di libertà nella società odierna. “A partire dalle contestazioni del ’68 è emersa nella società una soggettività che ha mosso critiche profonde alle generazioni che ci hanno preceduto, fortemente condizionate dal controllo da avere sul reale”. Oggi invece – annota il sociologo – abbiamo un’idea consumistica di libertà, ma non è necessariamente solo un male. “Essere generativi è avere un senso ben preciso, correre il rischio di essere liberi, sapendo però di non essere padroni di questa libertà. Ma in questo rischio sta la condizione per essere più pienamente libero. Ecco perché abbiamo lanciato un manifesto”.
“Siamo in presenza di un libro che ha la pretesa di intervenire sul significato del presente – interviene Rondoni – e ci racconta di un pensiero aperto alla ricerca della verità”.
(G.L.)

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