“Volevo chiedere ai nostri ospiti che valore danno al sistema fieristico italiano”: così Antonio Intiglietta, presidente GeFi (l’ente fieristico della Compagnia delle Opere), ha introdotto l’incontro del Meeting che ha visto come protagonisti Roberto Formigoni, Franco Nicoli Cristiani, assessore lombardo al Commercio, Fiere e Mercati, Lorenzo Cagnoni, presidente Rimini Fiera, Alfredo Cazzola, presidente Smau e Motorshow, Dario Milana, amministratore delegato Nolostand Spa.
Formigoni ha individuato 4 motivi per cui puntare sui poli fieristici: “le funzioni, le opportunità di sviluppo per l’intero sistema economico nazionale, la contaminazione culturale, e una vocazione tradizionale”. A proposito di questi due ultimi punti, il governatore lombardo ha aggiunto: “L’Italia è stato il primo motore di sviluppo nel Mediterraneo per le relazioni tra Europa ed Oriente”, così attraverso quella che lui ha definito “contaminazione culturale”, “oltre che le merci, c’è la possibilità di scambiare idee, opinioni e progetti. Nelle fiere si incontrano civiltà e culture”. Questo è la Nuova Fiera di Milano, “punto di riferimento continentale, straordinaria occasione di sviluppo per la capacità di trasformare il territorio e di innestare grandi eventi. Un settore dunque cui stare molto attenti come politici”. A Formigoni ha fatto eco Cristiani: “il ruolo della politica è fondamentale affinchè si creino quelle condizioni per cui un imprenditore straniero venga a Milano, piuttosto che a Bologna o a Rimini ad esporre i suoi prodotti”.
In effetti, a detta di Cagnoni, i politici si sono disaffezionati ai problemi di questo settore: “Oggi siamo in presenza di un clima di competizione aggressiva. La politica si disinteressa di questo problema: anziché trovare soluzioni in termini di sinergie, coordinamenti tra quartieri fieristici assistiamo ad un fiorire di poli indipendenti, senza una strategia comune”. Allora come rilanciare “il lavoro di un settore davvero entusiasmante che consente di partecipare allo sviluppo dell’economia”, come l’ha definito Dario Milana? Cazzola ha individuato delle direttrici su cui lavorare: “il centro fieristico deve essere affiancato e appoggiato da enti, province, associazioni di albergatori, dalla ristorazione, dal sistema dei trasporti; il lavoro che dobbiamo svolgere è quello di essere competitivi su prezzi e servizi, puntando sulla qualità”. “Perché – ha concluso Intiglietta – c’è bisogno di unità, senza la quale non si può servire l’economia. Occorre saper guardare al bene comune prima che al proprio interesse.”
M. F.
Rimini, 26 agosto 2005