Donne e Islam

Press Meeting

Oggi l’incontro “Donne e Islam”, attraverso la presentazione dell’antologia “Parola di donna, corpo di donna” di Valentina Colombo, Docente di Lingua e letteratura araba all’Università della Tuscia (Viterbo), ha aperto una strada di confronto come prospettiva di lavoro comune.
Perché parlare di donne arabe quando è noto in tutto il mondo che esse quasi non possono parlare e solo recentemente e in alcuni Stati è stata riconosciuta, almeno parzialmente, la loro identità come persone?
La valorizzazione della donna è fondamentale in ogni regime democratico: :quindi il lavoro di integrazione del mondo arabo con quello cristiano non può che partire dall’alfabetizzazione ed emancipazione della donna araba.
La donna araba ha bisogno di imparare a essere libera e ad affrancarsi da una cultura che non la valorizza; al tempo stesso è necessario da parte nostra imparare a superare gli stereotipi con cui normalmente guardiamo al mondo arabo.
Souad Sbai, Presidente dell’Associazione Donne Marocchine in Italia, ha raccontato le vicende di alcune donne assistite dall’associazione stessa, come Bouchra, che è stata aiutata a ritrovare i propri figli, rapiti dal marito.
Compito dell’A.D.M. è assistere le donne arabe nei lori problemi quotidiani con il lavoro volontario anche di alcuni uomini e con il supporto prezioso di Magdi Allam organizza tornei per i giovani, aiuta le donne a opporsi alle violenze che subiscono e a denunciarle, ne favorisce l’alfabetizzazione e gli incontri tra loro.
Le domande dei presenti hanno permesso di evidenziare le iniziative che sono già in atto, come la Scuola per le giovani mamme musulmane operante a Torino.
Il coordinatore, Davide Rondoni, ha evidenziato che l’incontro commosso tra due culture e due mondi così diversi rappresenta l’ inizio, come ha indicato Dante nella Vita Nova, della conoscenza reciproca come viaggio di immedesimazione con il Mistero.

G. V.

Rimini, 24 agosto 2005