Crisi climatica e sicurezza alimentare

Redazione Web

Crisi climatica e sicurezza alimentare
Il ruolo dell’innovazione tecnologica e dell’imprenditoria

Rimini, 24 agosto 2022 – La crisi climatica sta aumentando l’intensità e la frequenza di cata-strofi naturali, mettendo a dura prova la produzione alimentare. Negli ultimi due anni, la crisi alimentare è stata ulteriormente esacerbata dalle conseguenze della pandemia da Covid-19, dai conflitti e dall’aumento dei costi delle materie prime. La combinazione di questi fattori ha portato a 828 milioni di persone denutrite nel 2021, un nuovo record negativo che porte-rà a un’accelerazione dei fenomeni migratori, destabilizzazione, e possibili nuovi conflitti.
La ricerca scientifica in ambito di agricoltura e sistemi alimentari svolge un ruolo fondamen-tale nell’innovazione e nella competenza di mercato. La passione per l’uomo fa decisamente la sua parte; attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi, consente di creare occupazio-ne, stimola la crescita economica e fornisce soluzioni concrete alle comunità rurali; i giovani e le donne che incrementano la produttività, permettono una maggiore sostenibilità am-bientale e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.
A moderare l’incontro “Crisi climatica e sicurezza alimentare: il ruolo dell’innovazione tecno-logica e dell’imprenditoria” Claudia Zaccari, junior analyst, Alliance/CGIAR, la quale pone al centro del dibattito diverse questioni: qual è il ruolo dei giovani rispetto al cambiamento climatico? Quale ruolo ha la scienza in questo settore? Com’è possibile affrontare la crisi climatica?
Celeste Righi Ricco, researcher at Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) and co-founder at Change for Planet (TBC), sostiene che «la ricerca è intrinsecamente sviluppo: essa cerca di risolvere le difficoltà inerenti il clima e l’alimentazione. Purtroppo il binomio di parole “gio-vane” e “ricerca” è davvero ancora difficile in Italia. Il nostro paese deve investire nel mondo della ricerca e soprattutto nei giovani ricercatori; il sapere e l’innovazione passano per quei tantissimi e bravi ricercatori che il Paese Italia possiede e che deve sfruttare; il PNRR è un ot-timo strumento che deve favorire pari opportunità generazionali e territoriali».
A continuare il dialogo Margot Angot, Coordination and Project officer, UNDP Rome Centre for Climate Action and Energy Transition, che afferma: «Le nuove tecnologie e l’innovazione influenzano significativamente le relazioni tra individui, comunità e nazioni; l’innovazione può modificare il rapporto tra umani e tra l’uomo e l’ambiente; un approccio olistico consen-te di fare un lavoro di sviluppo autentico ed efficace. I giovani sono fondamentali, perché sono gli attori di oggi, maggiormente connessi con il resto del mondo: essi sono coloro che guidano lo sviluppo, bisogna incoraggiare l’imprenditoria giovanile fornendo loro spazi e strumenti».
Gianpiero Menza, Senior Partnerships & Innovative Finance officer, Alliance/CGIAR, sostiene: «Papa Francesco afferma che stiamo vivendo un cambiamento d’epoca; è proprio vero, la generazione zeta è molto preoccupata per l’ambiente, a tal punto da modificare il proprio agire ordinario; i giovani sono sensibili a questo tema, più del mondo degli adulti, pertanto investire su di loro è un’ottima strategia per avere successi in termini di sviluppo sostenibile»
Chiude la conversazione Zaccari, che, dopo aver ringraziato gli ospiti per il personale contri-buto, sottolinea l’importanza che oggi, più che mai, la questione climatica e ambientale rive-ste, interrogando personalmente e comunitariamente: «In un tempo come il nostro, com-plesso e in costante cambiamento, possedere la passione per l’uomo si traduce in sensibilità verso il clima e la sicurezza alimentare; l’innovazione tecnologica e il mondo dell’imprenditoria sono, certamente, ambiti attraverso cui lo sviluppo è realizzabile e soste-nibile».
(R.G.)

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