Cosmos. Odissea nello spazio

Press Meeting

Un viaggio di 13 miliardi di anni o giù di lì, dal Big bang fino a noi, attraverso pianeti, stelle, galassie ed infiniti corpi celesti, con asteroidi da schivare e tempeste di ghiaccio intorno a Saturno. Poi le nevicate di galassie con miliardi di soli e i dinosauri giù giù fino a noi, comparsi sulla scena negli ultimi minuti di un ipotetico calendario cosmico, che divide in dodici mesi i tredici miliardi di anni di vita dell’universo.
Tutto questo, National Geographic ce lo proporrà con “Cosmos. Odissea nello spazio”, una serie di divulgazione scientifica, in tredici puntate, in onda sul canale 403 di Sky, a partire dal primo settembre prossimo, con cadenza quotidiana esclusi il sabato e la domenica. Di questo programma, remake di una serie ideata negli Usa dall’astrofisico Carl Sagan, si è parlato questa sera alle 21.45 nella sala Neri – Conai.
Paola Acquaviva, programming director dei canali National Geographic e l’astrofisico brasiliano Ulisses Barres de Almeida hanno presentato la prima puntata della serie, proprio nel secondo anniversario dell’uscita della navicella Voyager dal sistema solare (25 agosto 2012). “È l’estremo confine della presenza umana alla periferia del cosmo – ha commentato Barres – l’impresa più affascinante dell’esplorazione spaziale moderna, spinta dalla curiosità e attratta dalla bellezza”. Barres ha ricordato che quando Voyager ha passato l’orbita dei pianeti, Sagan ha fatto fotografare la Terra per l’ultima volta (lo “scatto” figura nella mostra Explorer). “Un piccolo punto, quasi invisibile – ha commentato lo studioso brasiliano – eppure è qui che l’universo ha preso coscienza della propria esistenza. Noi andiamo lontano non per scappare da qualcosa ma per conoscere meglio il nostro punto di partenza. Come dice papa Francesco, si comprende la realtà solo se la si guarda dalla periferia”.
Paola Acquaviva ha aggiunto di “rispecchiarsi come National Geographic nel tema di questo Meeting”, precisando che Cosmos oltre ad informare vuole soprattutto incuriosire e generare domande.
La guida di questo viaggio di oltre 13 miliardi di anni è Neil Tison, astrofisico e divulgatore scientifico, allievo di Sagan e autore di Cosmos. Tison illustra e commenta i vari passaggi da un’era all’altra, servendosi di un ingegnoso calendario cosmico, alternando la descrizione di fenomeni astrofisici ad incursioni nella storia del pensiero scientifico moderno e seminando qua e là dei tweet come asteroidi imprevedibili: “Siamo tutti fatti di polvere di stelle”; “La scienza è una fiaccola che passa da insegnante a studente a insegnante”; “La natura è più sorprendente di quanto possiamo fantasticare”. #sapevatelo.
(D.B.)

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