Conferenza stampa S.Em. Cardinal P. Erdo

Press Meeting

La nozione stessa di libertà – ha esordito il Cardinale, Primate di Ungheria – è cambiata. Da una nozione “positiva” di stampo illuministico, che ispirava gli elenchi dei diritti umani e le costituzioni classiche del nostro continente e degli Usa (una libertà di fare qualcosa: parlare, professare un credo religioso, pensare …), si è passati, negli ultimi decenni, ad una libertà senza oggetto, senza contenuto, come negazione di qualsiasi dipendenza. Una nozione che riesce difficilmente ad ispirare la legislazione. “Quando cerchiamo di garantire la libertà e le libertà – ha spiegato Erdo – cerchiamo sempre di proteggere dei valori e questi valori esprimono sempre una relazione con la realtà”.
“Se al di là del mondo che conosciamo per esperienza diretta non esiste niente altro – ha proseguitoil porporato – allora il mondo intero non ha senso e valore, per cui l’Altro è la fonte del valore e anche del senso di tutto ciò che troviamo intorno a noi ed in noi”. Il cristiano sa apprezzare l’essere umano, sa apprezzare il mondo, sa apprezzare la cultura e la società: uno sforzo che porta all’identificazione di valori radicati nella realtà e nella verità. Questo permette anche una legislazione che protegge diverse libertà secondo la realtà, secondo la verità delle cose e delle circostanze. Quando, invece, uno stato cerca di proteggere delle libertà assolute, senza contenuto, è costretto a mettere in rilievo soprattutto gli elementi formali, fino all’esasperazione. Non conta più il contenuto della legge, ma soltanto quell’organo che formalmente è autorizzato ad emetterla.
Non basta che le leggi rispondano a criteri formali ma occorrono anche criteri oggettivi: questa è la tradizione europea, perché i romani dicevano che il “diritto è arte del bene e dell’equità”, e San Tommaso definisce la legge come una norma che protegge il bene comune. Se si prescinde dal contenuto è difficile darsi delle norme che possano regolamentare davvero la vita di una società.
Ma ci si può intendere sulla nozione di bene comune in una società pluralista? “Noi cristiani siamo ottimisti perché crediamo nella creazione, nella natura creata dell’essere umano e anche nella forza della ragione di conoscere le necessità fondamentali della nostra vita fino alla misura necessaria per noi stessi. Abbiamo la speranza di poter trovare quasi sempre quel minimo necessario di consenso che proviene dalla sana ragione umana.
Dopo la caduta del comunismo, nei Paesi dell’Est si è cercato di fare riforme alla luce anche delle aspettative dei Paesi occidentali e dell’Unione europea, soprattutto in materia di diritti umani. Tutto ciò, però, significa che, pur in presenza di tecniche democratiche, il contenuto è preconfezionato: i parlamenti non possono legiferare come vogliono perchè i contenuti sono già stati stabiliti dall’Unione europea. “È un fenomeno che ci ricorda quando dovevamo tradurre in leggi le direttive di Mosca – ha osservato Erdo – Certo, oggi la cosa è più piacevole, ma ci sono dei segni preoccupanti quando abbiamo delle leggi con un contenuto un po’ strano per la nostra opinione pubblica”.

D.B.
Rimini, 26 agosto 2005