Conferenza stampa Pisapia, Nardella, Tosi

Press Meeting

Semplificazione legislativa, autonomia fiscale, maggiori risorse economiche, sono i capisaldi irrinunciabili per far ripartire le economie locali. Ne sono convinti i sindaci di tre grandi città italiane, Giuliano Pisapia, Dario Nardella e Flavio Tosi – sindaci di Milano, Firenze e Verona – intervenuti alla conferenza stampa delle 17.45 al Meeting di Rimini e attesi alle 19 in sala Neri al dibattito “Quale città per il nostro futuro?”
I primi cittadini hanno risposto compatti e determinati alle domande dei giornalisti, orientate soprattutto sull’impatto della Tasi nella vita dei cittadini, sulla spending review e sul ruolo delle società partecipate. “A Milano vige il principio del chi più ha, più dia. E chi meno ha, meno dia”, ha esordito Pisapia, sottolineando un dato importante: “Oggi per i milanesi la Tasi è più bassa dell’Imu dello scorso anno. Ma questo non basta. L’unico modo – ha aggiunto – per far ripartire l’economia del nostro paese è investire sui comuni, sulla loro autonomia. Ad esempio, lasciando alle città la gestione dell’imposta sugli immobili, i cui proventi oggi vanno allo Stato”. Dello stesso avviso il sindaco di Firenze, Nardella, che ha evidenziato la necessità di una “drastica semplificazione del sistema fiscale” superando l’ormai logoro antagonismo tra Enti locali e Stato, auspicando una collaborazione progettuale che in alcuni comuni già esiste. “A Firenze, ad esempio – ha proseguito il sindaco – grazie a degli accordi con il governo, i cittadini con un reddito sotto i 25mila euro non pagano più l’addizionale Irpef”. Più pragmatico Tosi che ha puntualizzato come “la spending review veda i comuni in negativo. Il comune di Verona versa allo Stato, solo di Ires e Irpef, circa un miliardo di euro l’anno. I comuni oggi sono in passivo di bilancio perché lo Stato, in sostanza, prende di più di quanto lascia. L’unica soluzione – ha insistito Tosi – è che i governi concedano gradualmente ai comuni maggiore autonomia per amministrare le proprie risorse. In questo modo vengono premiate le amministrazioni più virtuose”.
Alla domanda rivolta a Pisapia sul progetto del comune di Milano di concedere terreni pubblici ai musulmani per costruire nuove moschee, il sindaco ha risposto chiaramente: ”Abbiamo trovato quattro luoghi che metteremo a disposizione di tutti i culti presenti nell’albo del comune di Milano. I progetti migliori avranno i terreni a disposizione per costruire con i propri fondi i rispettivi luoghi di culto”. Per poi concludere: “L’unica condizione che abbiamo posto è che non vengano dati tutti allo stesso culto religioso”.
(D.S.)

Scarica