Conferenza stampa Muarizio Scelli e Alberto Piatti

Press Meeting

La testimonianza di uomo che, come Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana, vive da vicino il dramma dell’Iraq: è in questa veste che si può leggere la conferenza stampa di Maurizio Scelli, conosciuto al grande pubblico come colui che ha mediato il ritorno alla libertà dei quattro concittadini sequestrati in quel Paese un paio di mesi fa.
“Il nostro contributo è per la dignità dell’uomo: anche un semplice cerotto lo possiamo applicare con calore umano, e ciò ha portato riconoscenza da parte della popolazione locale nei nostri confronti – ha detto Scelli –. Voglio dire che da parte nostra siamo già passati dalla solidarietà alla condivisione, che rappresenta qualcosa in più. Dal 9 maggio 2003 la missione della Cri, medici e paramedici, è presente a Bagdad, realizzando interventi chirurgici per 66mila persone, la metà dei quali bambini, dei quali un centinaio trasferiti in Italia grazie alla Conferenza Stato-Regioni. Tutto col sostegno finanziario di un milione di euro al mese e lavorando in condizioni difficili, anche a temperature che raggiungono i 70 gradi centigradi. Tutto ciò ha sgomberato il campo dal dubbio che l’Italia sia schierata per la distruzione dell’Iraq, come certi mass media vogliono far credere. Così non è e la popolazione locale lo sa. Se c’è terrorismo è perché pesca fra gli scontenti”.
Una posizione che, secondo Scelli, dovrebbe far ben sperare anche sulla questione del giornalista italiano scomparso: si inquadra in una guerra che, per usare le parole del portavoce del Meeting, Robi Ronza, “fin dall’inizio non abbiamo voluto” e che, ha affermato il vicepresidente della Compagnia delle Opere, Alberto Piatti, “combattiamo anche attraverso opere concrete in favore della popolazione, come gli asili gestiti dall’Avsi”.

R.P.
Rimini, 23 agosto 2004