Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi non minaccia dimissioni come il collega Urbani. Con il DPEF ci saranno tagli al suo Dicastero, ma i progetti più importanti andranno avanti: soprattutto quelli riguardanti le opere strategiche su percorsi critici. Qualche esempio: il “passante di Mestre” o la “Salerno-Reggio Calabria”. Nessuno stop, inoltre, al Ponte sulle stretto di Messina. Il capitale pubblico occorrente per aprire i cantieri nel 2005 già c’è e il restante verrà dai privati. Verranno inoltre avviati i lavori per i trafori del Brennero e del Frejus. Il finanziamento europeo del 20 per cento della spesa complessiva consentirà l’avvio dell’intervento, che durerà diversi anni.
Una frecciata al teatrino della politica. Lunardi, ministro tecnico, insiste: non vanno bene le distinzioni tra ministri tecnici e ministri politici. “Che vuol dire? Che noi non sappiamo stare sul territorio?” E come “tecnico” si vanta invece di aver incontrato tutte le realtà locali, e di aver finanziato progetti di regioni schierate sia a destra che a sinistra. “Se non è politica questa?”
Il Ministro ha però ben altri crucci. “Non possiamo perdere una generazione di giovani sulle strade”. Si riferisce ai ragazzi che continuano a morire in incidenti stradali, specie nei fine settimana. La sua patente a punti ha fatto molto riducendo del 20 per cento in un anno la mortalità giovanile. Se dovessimo fare un paragone con l’Europa, che mira ad abbattere del 40 per cento la mortalità entro il 2010, dovremmo concludere che i “risultati sono positivi”. Di fronte alla morte di tanti ragazzi però non ci sono statistiche che tengano. Che fare, allora? Tre cose: lavorare sulla coscienza ricorrendo ad immagini televisive shock; chiedere alle famiglie un maggior impegno educativo nei confronti dei figli; rendere più rigoroso il rilascio della patente di guida, usando anche campi-prova per verificare le capacità degli allievi. Campi-prova finanziati dalle assicurazioni private, che hanno ottenuto vantaggi dalla diminuzione degli incidenti.
Il Presidente delle Ferrovie dello Stato Elio Catania dichiara, invece, di non essere il soggetto competente a decidere su eventuali aumenti dei biglietti: questo spetta al Governo, che dovrà tener conto, però, di tariffe ferme al 2001, di un aumento considerevole della qualità, dell’approssimarsi di una piena liberalizzazione e della necessità di seguire logiche di impresa. Quindi…
L’Amministratore Delegato di Autostrade S.p.A. Vito Gamberale respinge qualsiasi accusa di contrapposizione al Governo. “Il dialogo c’è sempre stato: trasparente e corretto. Il Governo, anzi, ha facilitato il contributo che Autostrade S.p.A. vuol dare alla modernizzazione del Paese”.
Vincenzo Pozzi, Presidente ANAS S.p.A., ha parlato dei due progetti riguardanti la “Ravenna-Mestre” e del rapporto avuto con le regioni interessate.
A. L.
Rimini, 25 agosto 2004