CONFERENZA STAMPA DEI MINISTRI DELL’AMBIENTE MATTEOLI, KOPAC, RAHMANI

Press Meeting

Introdotti da Robi Ronza, portavoce del Meeting, i tre ministri dell’ambiente che hanno partecipato alla tavola rotonda “L’ambiente come opportunità” hanno riassunto il contenuto delle loro relazioni nella seconda conferenza stampa della quinta giornata del Meeting di Rimini.
Kopac, ministro della Repubblica di Slovenia, ha ribadito il desiderio di trovare e costruire a livello europeo intese multilaterali per uno sviluppo sostenibile. Questo si deve basare su politiche che privilegino non solo le logiche economiche, ma anche le esigenze che vengono dalla società.
Rahmani, capo del dicastero ambientale dell’Algeria, ha espresso il desiderio di creare consenso internazionale sulle proposte di rivalutazione della principale risorsa del suo Paese: le diversità culturali che caratterizzano le popolazioni dei deserti nordafricani. Il consenso deve essere guadagnato non solo presso le istituzioni politiche, ma anche presso l’opinione pubblica che, come dimostrano i casi di Genova e Davos, è la vera portavoce delle istanze ambientali.
Matteoli, ha spiegato che il suo impegno è quello a fare del Ministero dell’Ambiente il ministero delle opportunità, e non quello delle negazioni, come troppo spesso è stato inteso da chi lo ha preceduto.
La prima domanda è stata proprio per Matteoli, e ha posto la questione su quali siano gli effettivi risultati raggiunti rispetto alle aspettative di governo. Il ministro ha risposto citando alcuni tra i più importanti accordi raggiunti con le società ad alto impatto ambientale, e la sistemazione della situazione dei Parchi naturali, dove dal 2002 è possibile insistere con attività economiche e produttive. E stato trattato anche il problema delle scorie nucleari, con la proposta del ministro di individuare un solo sito dove raccogliere gli scarti radioattivi.
La seconda domanda ha coinvolto il ministro algerino, che ha dovuto motivare la povertà diffusa del suo paese nonostante la ingente e redditizia esportazione di petrolio e gas naturali. Rahmani ha spiegato che l’origine del problema sta nel fatto che il potere è stato in mano a forze di ispirazione socialista: questo non ha consentito che dalla attività di esportazione derivasse una reale ricchezza per tutti; per questo negli ultimi anni il governo ha realizzato leggi che permettono una più efficace redistribuzione delle ricchezze, anche a vantaggio delle popolazioni del deserto: in questa direzione va anche la proposta, lanciata dal Meeting, di organizzare proprio a Rimini un Festival dei deserti dove mettere a tema il rispetto delle diversità e delle autonomie di cui l’Italia è efficace esempio

M.S.
28 Agosto 2003