Cervello e oltre: ciò che ancora non capiamo

Sofia Bronzetti

ESPERIENZA AL CENTRO DELL’ULTIMO INCONTRO DEL CICLO SU UN TEMA CHE HA APPASSIONATO MOLTE PERSONE

 

Rimini, 23 agosto – L’ultimo incontro sull’appassionante tema del cervello che ha caratterizzato questi giorni di Meeting si è tenuto in Arena Brain D3. Al centro dell’attenzione la parola “esperienza”. Relatore Mauro Ceroni, professore di Neurologia all’Università degli Studi di Pavia, oltre che responsabile dell’unità complessa di neurologia Irccs Mondino di Pavia.

«Grazie alla risonanza magnetica funzionale, già raccontata durante eventi precedenti, siamo in grado di osservare le zone neuronali attive mentre svolgiamo un’azione, ma senza alcuna informazione sulla volontà che ci spinge a farla», ha detto Ceroni. Questo porta ad affermare che il cervello è perfettamente studiabile, perché concreto e tangibile, mentre l’esperienza è estremamente più ampia e difficilmente conoscibile in quanto estremamente soggettiva. Dunque, ogni attività cerebrale contiene la totalità della persona legata al contesto in cui vive. L’attività neuronale però non si limita a questo: durante la veglia mantiene continuamente anche la consapevolezza, cioè la capacità di renderci conto di ciò che ci circonda. «L’incapacità di definire in senso assoluto la coscienza è paragonabile alla difficoltà di spiegare l’esistenza delle cose. Sappiamo però che è la mia coscienza a rendersi conto delle cose, non il mio cervello».

Durante il momento dedicato alle domande, il pubblico ha potuto approfondire dubbi irrisolti. Così si è parlato del concetto di “gap”, che indica i buchi conoscitivi ancora non risolti dalla scienza, come quello tra l’assenza di vita e la comparsa del primo essere vivente, un batterio. Altro gap, conseguente al primo, sta tra l’esistenza della vita e la sua evoluzione in esseri più complessi. Successivamente il professor Ceroni è ritornato e parlare del cervello: «Quando parliamo di intelligenza, definita come “Capacità di attribuire un conveniente significato pratico o concettuale ai vari momenti dell’esperienza e della contingenza.”, ci riferiamo a una graduatoria ottenuta attraverso test molto famosi e indubbiamente utili, ma non in grado di restituire un risultato completo. La capacità di ragionamento valutata è certamente influenzata anche da altri fattori, ad esempio educazione, motivazione e livello di libertà». Ceroni ha concluso infine «senza l’amore al vero, l’intelligenza viene bloccata. È importante approcciare la realtà tenendosi pronti a osservare eventi che non ci aspetteremmo, mantenendosi capaci di stupirsi continuamente della verità».

Così il Meeting ha concluso gli incontri basati sulla scienza pur proponendo ancora interessanti incontri sulla salute. La ricerca scientifica però, come detto più volte, è definibile come l’attuazione di un metodo, che quindi non può esaurirsi e deve invece essere praticato da tutti ogni giorno.

 

(D.L.)

 

Responsabile Comunicazione Eugenio Andreatta tel. 329 9540695 eugenio.andreatta@meetingrimini.org

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