Autonomia e parità nella scuola, una scelta di libertà

Press Meeting

Rimini, 23 agosto 2017 – La sfida educativa oggi passa attraverso l’autonomia e la parità nella scuola considerate, non solo nel mondo dell’istruzione, ma da vari livelli della società, una scelta di libertà. Di autonomia e parità hanno dialogato, alle 15:00 in Hall Sud Sala Neri, gli esponenti di scuole private paritarie, Claudia Giudice, presidente di Reggio Children, e Sabino Pavone, presidente della scuola Waldorf di Conegliano Veneto e vice presidente della Federazione delle Scuole Steiner Waldorf in Italia; Giorgio Paolucci, giornalista; Gabriele Toccafondi, sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione. A introdurre i relatori Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. In sala Luigi Berlinguer, ministro all’Istruzione nel 2000, anno di introduzione della legge sulla scuola paritaria.

Vittadini ha commentato i dati di una ricerca di un’autorevole agenzia, che evidenziano come un incremento di investimenti nell’istruzione non è detto si trasformino in una maggiore qualità della scuola. «A migliorare la scuola è l’autonomia», dice, «un sistema basato sull’autodeterminazione e non centralizzato».

La storia di Reggio Children è stata narrata da Claudia Giudici. Questo Centro Internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini e delle bambine è una società a capitale misto pubblico-privato, nata nel 1994, su iniziativa di Loris Malaguzzi e sollecitazione di un comitato di cittadini, per gestire gli scambi pedagogici e culturali, già da tempo avviati tra le istituzioni per l’infanzia del Comune di Reggio Emilia e numerosi insegnanti, ricercatori e studiosi di tutto il mondo. «Reggio Children», dice Giudice, «è una scuola in costante dialogo con la contemporaneità, con la città, con le famiglie. Non è lo Stato a porre un servizio, ma sono i cittadini che si impegnano per primi a costruire la scuola».

Il giornalista Paolucci, da sempre coinvolto nel mondo dell’istruzione, sostiene che nella scuola c’è vita e nell’autonomia possono accadere storie straordinarie. E prende spunto dalla rivista “Atlantide”, portando due esempi di come il movimento della scuola paritaria e autonoma sia diffuso a livello europeo. «Il primo viene dalla Bosnia Erzegovina, dove, nonostante anni di guerra fratricida, è nata una scuola dove convivono e studiano cattolici e musulmani; il secondo è a Palermo, nell’istituto “Rita Atria”, in cui studiano 250 stranieri in un quartiere degradato e dove la passione educativa batte il degrado”.

Della pedagogia delle scuole Waldorf in Italia parla Sabino Pavone. Il ciclo di studi si basa su un indirizzo pedagogico, sviluppato da Rudolf Steiner, oggi applicato con notevole successo da più di ottocento scuole presenti in quasi tutti i paesi del mondo, in molti dei quali queste scuole sono riconosciute e finanziate dai governi locali. In Italia la diffusione delle scuole steineriane è in forte crescita: da Torino a Palermo a Trieste, sono distribuite circa 20 scuole elementari e medie e più di 30 scuole materne, dette «giardini d’infanzia».
Al sottosegretario Gabriele Toccafondi il compito di concludere: «Oggi parità e autonomia sono state applicate, anche se ci sono altri passi da compiere. Ad esempio non c’è libertà di scelta educativa dei genitori rispetto ai figli: io voglio scegliere per mio figlio quale scuola fargli frequentare». Concretamente il governo interviene con la legge di bilancio 2017 per le scuole paritarie con 500 milioni di euro, 50 milioni per le materne e altri 23 milioni per le disabilità. Inoltre le detrazioni fiscali in favore delle famiglie con basso reddito saranno progressivamente aumentate, 717 euro quest’anno, 786 nel 2018, 800 a decorrere dal 2019. «Non so come intervenire, conclude, ma certamente i genitori che credono nell’autonomia e nella parità oggi possono e devono chiederla pubblicamente, spinti da un moto d’animo”.
(G.G.)

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