AL MEETING DI RIMINI VA IN SCENA “EN TI”: IL VANGELO ATTRAVERSO IL FLAMENCO

Press Meeting

La compagnia di flamenco di Luis Ortega, uno dei più noti artisti del panorama spagnolo, si esibirà martedì sera sul palco del Meeting di Rimini (Arena D3, ore 21.45) con uno spettacolo che vuole, attraverso la danza, narrare in modo nuovo e intenso i momenti più importanti del Vangelo e della vita di Cristo: Annunciazione, Passione, Morte e Resurrezione. Questa inedita connessione tra il passionale flamenco e le vicende evangeliche ha storia recente: era infatti il 2011 quando, su invito di un sacerdote spagnolo, don Emilio Perez, il ballerino e coreografo spagnolo decise di ideare e sviluppare “En Ti”, proposta in prima assoluta in occasione della Giornata mondiale della gioventù tenutasi a Madrid, scegliendo di omaggiare il Santo Padre attraverso una forma arte profondamente radicata nella tradizione di quella terra.
Lo spettacolo di Ortega, che viene proposto in prima italiana, porta in scena i sentimenti che vissero la Vergine Maria e suo figlio così come vengono raccontati nel Vangelo ed è nato come risposta all’invito che papa Benedetto XVI fece agli artisti nel 2009: “Il Cristianesimo, fin dalle sue origini, ha ben compreso il valore delle arti e ne ha utilizzato sapientemente i multiformi linguaggi per comunicare il suo immutabile messaggio di salvezza […] Voi siete custodi della bellezza; voi avete, grazie al vostro talento, la possibilità di parlare al cuore dell’umanità, di toccare la sensibilità individuale e collettiva, di suscitare sogni e speranze, di ampliare gli orizzonti della conoscenza e dell’impegno umano”.
La compagnia di Ortega – ballerini e ballerine, chitarristi, cantanti – è riuscita nell’intento non facile di dar vibrazione artistica alla narrazione evangelica, miscelando la forte carica ritmica ed emotiva del flamenco con l’immenso valore della “buona novella”, rendendo popolare e contemporaneo il messaggio cristiano in una forma artistica di grande tradizione popolare. “La danza spagnola e il flamenco in particolare, come tutta l’espressione culturale iberica, nascono dal popolo”, afferma Luis Ortega, “crescono e si misurano attraverso il popolo. Non conoscono confini e limiti umani, di lingua o di razza: è per questo e per la sua versatilità di fondersi con altre culture, che lo abbiamo scelto come linguaggio per mostrare l’esperienza umana che sta a cuore a tutti gli uomini e che Gesù di Nazareth è venuto a spiegare, educare e salvare”. Per questo il ballerino di Siviglia, facendo proprie le parole del Pontefice, racconta “En Ti” come una esperienza artistica dal forte impatto di testimonianza: “Vogliamo infatti che ogni spettatore possa incontrare Lui in modo personale e non trasferibile, che ogni spettatore rielabori interiormente ogni nota, ogni movimento, ogni scena e ogni sensazione che sperimenta”.
Sviluppato in tre atti, “En Ti” esordisce con un numero corale con l’intera compagnia in scena, che lascia poi il passo a momenti di danza-preghiera e a momenti di fusion flamenco decisamente contemporanei, in cui i più classici costumi sevilliani si alternano a più attuali mises da palcoscenico. La parte finale dello spettacolo è la Resurrezione, “una celebrazione della gioia e della vita”, ha detto Luis Ortega illustrando la sua opera, “un canto di ringraziamento per essere, per stare, per condividere, perché ci lascia portare dall’aspetto più organico e terreno a quello più intimo e spirituale di ciascuno. Come parte fondamentale di questo atto, c’è la presenza pura dei bambini in scena, simbolo chiarissimo di Resurrezione, di magia e di continuità”.
(W.G.)
Rimini, 21 agosto 2012

Scarica