98. La persona al centro dell’impresa

Press Meeting

Il dibattito ha avuto luogo presso la sala Tiglio, alle 15. Luca Ferrarini, presidente del gruppo Vismara Ferrarini, ha ricordato che vi sono segnali importanti per l’uscita dalla crisi. “Lo scorso autunno, a causa del crack finanziario, le banche evitavano di concedere prestiti ai loro clienti e ai loro fornitori. Il mercato si è ultimamente riaperto e vi sono stati segnali importanti per la riapertura del mondo del lavoro specie alle persone giovani; più la risorsa infatti è giovane, più l’organizzazione può disporsi a formarla e a trasmetterle nuove competenze”. Ferrarini ha sottolineato che, d’altro canto, l’Italia ha il più alto tasso di disoccupazione giovanile e femminile rispetto al resto d’Europa. “Questa contraddizione fra esigenze di mercato e realtà occupazionale va rafforzata anteponendo la persona ai sistemi economici. Bisogna promuovere lo sviluppo della risorsa umana, specie quando essa è giovane e dunque più disponibile a ricevere informazioni”.
Vasto ed articolato è stato l’intervento di Umberto Paolucci, vice presidente Microsoft Corporation. “Centralità della persona nei contesti organizzativi – ha affermato – significa promuovere il concetto di benessere nelle organizzazioni, che si riferisce al modo in cui ciascuno vive la relazione con l’organizzazione in cui lavora. Quanto più la persona ne condivide la cultura, tanto più è in grado di dispiegare il proprio potenziale. Quanto più la cultura organizzativa è trasparente e condivisa, tanto più ognuno è in grado di rispondere velocemente ai cambiamenti dell’ambiente interno ed esterno, di rispondere positivamente all’incertezza, di trovare motivazione nel lavoro e di proporre nuove soluzioni nell’affrontare i problemi”. Promuovere benessere, è la ricetta di Paolucci, significa poter contare su risorse intelligenti e su capacità quali cooperazione, responsabilità e innovazione, quanto mai strategiche.
La cultura aziendale delle organizzazioni ‘vincenti’ si basa proprio sul benessere della persona in azienda. “Microsoft è convinta – ha ribadito Paolucci – che la persona sia il vero fondamento dell’attività di impresa e porta avanti da anni una lista di investimenti prioritari, che potrebbero essere validi per organizzazioni di qualunque dimensione: tra questi, la promozione di una cultura manageriale basata su ‘commitment individuali’ e su pratiche che valorizzano il contributo intellettuale delle persone, una grande attenzione agli aspetti motivazionali”. Il manager propone una visione dell’impresa come un’organizzazione socialmente responsabile, che tiene conto non solo dei parametri economici della gestione quotidiana, “ma anche dell’ambiente e del contesto sociale nel quali l’impresa stessa è inserita”.
Importante è stato anche il contributo di coordinamento di Natale Forlani, presidente Italia lavoro e portavoce del Forum delle persone e delle associazioni cattoliche del mondo del lavoro. “L’importanza dell’inserimento della persona giovane nelle nostre organizzazioni sta anzitutto nel valutarne la capacità di realismo. Il giovane che emerge ha una grande capacità di sfida; in più è necessario valorizzare la persona e considerare in modo serio e schietto il suo potenziale. È infine importante la trasparenza del rapporto di lavoro: se manca questo tipo di connotazione, è impossibile che vi siano i presupposti di un proficuo rapporto di lavoro fra entrambe le parti.
Per Bernard Scholtz, presidente della Compagnia delle Opere, la crisi è nata come una mancanza di rispetto per la persona. “Nel mercato di lavoro – osserva – un proficuo lavoro da entrambe le parti deve necessariamente passare per un rapporto di reciproco rispetto datore di lavoro-lavoratore; la crisi è nata a causa dell’incrinatura di questo tipo di relazione di lavoro”. Affermazioni condivise anche da Giovanni Bertolone, amministrazione delegato di Alenia Aeronautica, che ha ricordato come la gestione del potenziale aziendale necessiti di un elevato investimento nella formazione, specie in termini economici. Quindi “l’organizzazione aziendale che sa trasmettere una mentalità vincente al proprio personale deve necessariamente prevedere un ampio processo di formazione”.
Nel dibattito conclusivo è stato lasciato ampio spazio alle domande del numeroso pubblico presente. “La risorsa giovane, come ricordato da Albert Einstein – ha concluso Ferrarini – non è tanto un dato anagrafico, ma riguarda chi si esprime non parlando di ricordi, ma in termini prospettici”. È proprio sul potenziale giovane che le organizzazioni aziendali puntano per mantenere la propria capacità di competenza sul mercato.

(F.P.)
Rimini, 26 agosto 2009