80. La Santa Allegrezza

Press Meeting

Chi ha pensato che si trattasse di un concerto di “archeologia musicale” si è dovuto ricredere perché “La santa allegrezza”, uno spettacolo in prima assoluta, si è rivelato una gioiosa macchina musicale allestita da Ambrogio Sparagna con l’Orchestra pizzicata e Gianni Aversano con il trio Napolincanto (con Domenico De Luca alla chitarra e Nando Piscopo al mandolino).
Ambrogio Sparagna è oggi in Italia il più attivo alfiere della musica della tradizione popolare. Non a caso l’Auditorium Parco della musica di Roma gli ha affidato la direzione dell’Orchestra stabile fatta di strumenti popolari. Gianni Aversano e Napolincanto sono già noti al popolo del Meeting, visto che quella di stasera è la loro quarta partecipazione all’evento riminese.
Lo spettacolo è stato un “viaggio” per la Penisola che ha racchiuso il meglio dei repertori delle due formazioni musicali, passando dal repertorio natalizio legato a sant’Alfonso Maria de’ Liguori, ai canti di lavoro fino ad arrivare alle pizziche di San Paolo. Non sono mancati però bellissimi canti lombardi e friulani del patrimonio religioso popolare settentrionale, cantati per l’occasione anche da Carlo Pastori.
Tra canzoni appassionate e balli sfrenati, il pubblico è stato coinvolto “in corpo e voce” e si è unito spesso ai ritornelli sostenuti anche dal coro diretto da Annarita Colaianni, tra i quali è doveroso citare: “E Nennillo mio si Tu, e si Tu sole d’ammore”; “Sona a Carmagnola, sona li cunziglie: viva ‘o Re cu la famiglia (qui il pubblico è andato letteralmente in delirio); “E bene venga maggio e maggio llè venuto”.
Il suono degli organetti, delle chitarre battenti, tamburelli, ghironde, zampogne ha esaltato sia gli artisti sul palco che il pubblico in sala, dando vita a melodie e ritmi che sanno di antico, quando i canti di popolo, come ha raccontato Sparagna, erano storia e spirito, arte e cronaca. Proprio questo è il motivo al fondo dell’amicizia nata tra Sparagna ed Aversano, che dal canto suo ha dichiarato: “La nostra amicizia è nata proprio a partire dalla condivisione di un’idea di popolo che si nutre di valori radicati ed esperienze condivise, non effimere: la passione amorosa, la fatica del lavoro e la fede religiosa”.
Il pubblico che ha assistito allo spettacolo, riempiendo l’Arena D3 in ogni ordine di posti, ha “zompato” e gioito per la speranza e la bellezza che questi canti annunciano. Dopo stasera allora è veramente possibile affermare che: “Addò sta Gesù se sona, se canta e… se balla”.

(G.F.I.)
Rimini, 25 agosto 2009