61. Invito alla lettura: la P38 e la mela

Press Meeting

“A Roma controlli 40mila voti e vai in giro con quel motorino scassato?” Così si legge nel libro “La P38 e la mela” presentato oggi pomeriggio al Caffè Letterario alla presenza degli autori e di Roberto Formigoni. E proprio il governatore lombardo ha letto questa citazione, dopo aver ricordato l’amicizia con Allevato risalente a quegli anni, e commentando: “Ecco, questa frase è un po’ la sintesi di tutto. Eravamo chiamati a rappresentare una forza popolare e diffusa molto più di quanto ne fossimo consapevoli. La forza di quei voti ma anche la consapevolezza che non erano nostri che perseguivamo altro”. Allevato ha raccontato come l’idea di fare un libro nacque dal vedere nelle librerie pletore di volumi su quegli anni, in gran parte scritti da autori che usarono quel periodo per costruirsi una carriera. “In particolare mi fece specie che un libro sulla storia della chiesa in Roma negli anni Settanta e seguenti dedicava a Comunione e Liberazione ben tre righe”. Il testo vuole essere la storia di una generazione che visse quegli anni a Roma stretta fra la violenza di destra e quella di sinistra, fra agguati a sprangate e bottiglie molotov lanciate nelle sedi. “Ma non eravamo coraggiosi, avevamo spesso paura ad entrare in università e non ci ponevamo il problema di cambiare il mondo”. L’unico desiderio – confessa ancora Allevato – era vivere una vita piena che desse gusto nel quotidiano. Desiderare di vivere l’essenza dell’esperienza cristiana è stato l’origine. Il resto, rispondere ai bisogni, è stata solo una conseguenza. Con una chiosa amara: “Molti di noi, se non avessero incontrato il movimento, avrebbero fatto la triste fine di tanti nostri coetanei travolti nella disperazione dal crollo dell’ideologia”. Il coautore Pio Cerocchi è amico di Allevato da quei tempi lontani ma la sua storia è legata alla Fuci, la Federazione universitari cattolici italiani. Con franchezza e tristezza ricorda le incomprensioni interne al mondo cattolico riconoscendo che l’esperienza di Comunione e Liberazione già allora avrebbe meritato maggior attenzione. “Scrivere questo libro ha voluto essere anche una testimonianza di amicizia forte con Cl e un auspicio che questo possa diventare il Meeting per l’amicizia fra i cristiani”.
(G.B.)